Casa Livatino, boom di visite dopo la beatificazione del giudice martire
“La Casa Museo Livatino continua, senza sosta e con evidente determinazione, quella missione di divulgazione che è dovuta ai luoghi della memoria. Con questo spirito di dedizione e di azione - afferma Giuseppe Nuccio Iacono, referente per la Sicilia e Calabria della rete Nazionale case della Memoria- vengono accolti un sempre crescente numero di visitatori desiderosi di entrare nell’atmosfera ancora intatta che gli ambienti da sempre mantengono anche grazie alla continua e attenta cura della proprietaria della Casa Museo Rosario Livatino”.
“Dal giorno della beatificazione le visite sono notevolmente incrementate, sono venute tantissime scolaresche dell’Agrigentino e non solo. Non sappiamo quante persone siano esattamente venute perché non stacchiamo i biglietti e non tutti firmano il registro delle presenze, ma dallo scorso giugno ad oggi, tra scolaresche e visitatori, credo siano venute a visitare la casa museo almeno duemila persone”. Lo ha detto Claudia Vecchio, presidente dell’associazione “Casa Giudice Livatino” costituita nel giugno 2021, un mese dopo la beatificazione del magistrato ucciso dalla mafia il 21 settembre del 1990. La casa, inserita da anni nella rete nazionale delle Case della Memoria insieme a Casa Don Pino Puglisi, è stata sempre aperta ai visitatori dalla proprietaria, la signora Giuseppina Profita, che l’ha ereditata dalla famiglia Livatino. Da sei mesi le visite guidate gratuite e solo su prenotazione sono a cura dell’associazione nata per gestire al meglio la casa museo.
“In questo periodo – ha aggiunto Claudia Vecchio – abbiamo molte richieste anche da scuole di diverse regioni d’Italia per poter visitare la casa in videoconferenza, in questi giorni ne faremo una con una scuola di Trento, con l’aspettativa che quando la situazione sanitaria migliorerà in tanti possano venire a visitare la casa del giudice. E’ per noi un grande orgoglio poter custodire questo luogo in cui si respira profumo di santità”. E’ possibile trovare tutte le informazioni per poter visitare gratuitamente la casa del “giudice ragazzino”, che si trova a Canicattì in via Regina Margherita n.166, sul sito www.casagiudicelivatino.it. “Nella dimora e soprattutto nella camera/studio di Rosario – si legge sul sito – si percepisce, ancora oggi, il suo spirito e la sua tempra fortificata dalla grazia di Dio.
Nel 2015 la Soprintendenza ai Beni culturali e ambientali di Agrigento ha decretato che l’immobile esaminato e i beni mobili in esso custoditi sono dichiarati d’interesse storico, artistico, architettonico ed etnoantropologico di particolare importanza, in quanto connubio tra valenza architettonica e preziosa testimonianza di memoria storica e di avvenimenti socio politici caratterizzanti il territorio di Agrigento e della sua provincia. Nella casa museo, oltre alla toga e alla macchina da scrivere, è possibile ammirare le reliquie del giudice beato: dai vari libri, codici, riviste e film in Vhs che hanno accompagnato la sua crescita ispirata ai principi di giustizia e cristianità con un pizzico di sano umorismo”. L’associazione “Casa Giudice Livatino” è stata costituita meno di un anno fa “per mantenere vivido il ricordo del Giudice Rosario Angelo Livatino, oggi Beato, anche a beneficio delle generazioni future che non hanno avuto esperienza diretta della vile stagione degli attentati di mafia degli anni ’90. E il ricordo del giudice trova linfa vitale nelle emozioni e nelle riflessioni che la casa museo, intrisa della sua memoria, suscita nel visitatore”.