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La Casa Museo Don Giovanni Verità di Modigliana entra a far parte delle Case della Memoria

La Casa Museo Don Giovanni Verità di Modigliana entra a far parte delle Case della Memoria

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Modigliana, 24 aprile 2019 – È la casa in cui visse il sacerdote divenuto famoso per aver offerto, nei giorni dal 21 al 23 agosto 1849, un rifugio sicuro a Giuseppe Garibaldi. La Casa Museo Don Giovanni Verità, di proprietà del Comune di Modigliana (FC) che è anche Museo Storico Risorgimentale, rinnovato e riaperto al pubblico il 10 settembre 2017, entra a far parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria. Oltre alla Casa Museo don Giovanni Verità, il Comitato Scientifico ha dato il via libera per l’ingresso nell’Associazione di altre quattro case: la Villa Giannini Tinti-Villa Garibaldi a Castelfiorentino (FI), il Museo Casa Francesco Baracca a Lugo (RA), laCasa Ugo Tognazzi a Vercelli (RM), la Casa Natale di Salvatore Quasimodo a Modica (RG).
«Siamo davvero soddisfatti per l’ingresso di queste nuove case – ha commentato Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – tutte di grande valore culturale. È la prima volta che in una sola riunione del Consiglio Direttivo ben cinque case entrano a far parte dell’Associazione, dopo aver ricevuto il vaglio e il parere positivo del Comitato Scientifico». «In questi anni – ha proseguito Marco Capaccioli, vicepresidente dell’associazione - la nostra rete ha avuto uno straordinario sviluppo ed è una grande soddisfazione per noi poter annunciare un numero di nuovi ingressi così consistente. Crediamo che sia un ottimo risultato anche per il lavoro di promozione delle Case della nostra rete portato avanti fino ad oggi». 
Il museo ha sede nella casa in cui visse Don Giovanni Verità, il sacerdote modiglianese divenuto famoso per aver offerto, nei giorni dal 21 al 23 agosto 1849, un rifugio sicuro a Giuseppe Garibaldi, braccato da Austriaci e Pontifici. L'edificio, che conserva intatta l'originaria struttura di piccola casa borghese dell'800, fu acquistata dal Comune di Modigliana, prima della demolizione, a cui l'aveva destinata la proprietaria per ampliare l'adiacente dimora. Con decreto dell'allora Capo del Governo, Benito Mussolini, la casa fu dichiarata monumento nazionale e trasformata dal Comune di Modigliana nel museo risorgimentale intitolato al sacerdote patriota Don Giovanni Verità. 
Col passare degli anni, il Museo si è ampliato acquisendo altri settori espositivi in modo da raccontare l'intera storia di Modigliana che ha un passato illustre: fu la romana Castrum Mutilum, la medievale Mutilgnano, culla della famosa dinastia dei Conti Guidi, il seicentesco centro culturale, che vide la nascita dell'Accademia degli Incamminati, l'ottocentesca comunità liberale e progressista che diede un importante contributo di idee e di sangue al Risorgimento italiano. La sezione risorgimentale occupa il primo piano ed una parte del seminterrato dell'edificio, cioè lo spazio del palazzo abitato dal Canonico Verità e dai suoi genitori.
Dall'ingresso su via Garibaldi si accede a quello che fu una sorta di tinello e che ora vede alle pareti due paliotti d'altare provenienti dalla Chiesa di San Rocco, dove officiava il sacerdote patriota e alcune lapidi a ricordo della figura di Don Giovanni e del salvataggio di Giuseppe Garibaldi. Quando la casa era abitata da Don Giovanni, vi trovavano spazio molte gabbie di richiami perché il Canonico era un appassionato cacciatore. Questa sua grande passione, gli consentiva di aggirarsi di giorno e di notte per boschi e sentieri nascosti senza destare sospetti e gli consentì anche di ottenere un salvacondotto per entrare nello Stato Pontificio nei mesi in cui, nel territorio del Granducato, la caccia era vietata, mentre era ancora aperta nello Stato vicino. Modigliana infatti faceva parte del Granducato di Toscana e si trovava proprio sul confine con le Legazioni Pontificie. 
Segue l'ampia sala, dove sono esposti documenti e cimeli, che ci parlano della figura del padre di Don “Zvan”, il notaio Francesco, di idee liberali, che aveva combattuto nell'esercito napoleonico agli ordini del generale Massena e che era stato Presidente dell'illustre Accademia degli Incamminati (la quale vantava come soci, gli appartenenti all'elite culturale progressista della Toscana), della personalità del Canonico Verità, della sua attività “politica”, del salvataggio di molti patrioti ed in particolare di Garibaldi e della lunga amicizia che nacque da questo storico incontro. Sono in mostra oggetti appartenenti al sacerdote, documenti, che attestano l'attività patriottica e culturale del padre, la partecipazione di Don Giovanni a cospirazioni, moti e guerre d'Indipendenza, la sua corrispondenza con altri patrioti ed in particolare quella intercorsa, fino alla morte del Generale, con Garibaldi. Altri preziosi cimeli, come bandiere, divise, manifesti, attestano il contributo offerto dai volontari modiglianesi alle guerre d'Indipendenza ed alle imprese garibaldine.
Lungo il corridoio, che porta al poggiolo, sul giardino si trova una sequenza di fotografie che narrano la vicenda della salma di Don Verità, un sacerdote che ebbe funerali civili perché, con una sua dichiarazione in punto di morte, condannava una Chiesa temporale lontana dalla “vera religione di Cristo”. Sullo stesso corridoio si apre la camera da letto di Don Giovanni: che accolse il fuggiasco Giuseppe Garibaldi, nelle notti del 21 e 22 agosto 1849 e lo ospitò anche quando, trionfalmente accolto dalle Autorità, egli tornò nell'ottobre del '59, a salutare l'amico. Il giardino, un tempo orto, completamente riallestito, ospita oggi eventi di carattere culturale; da questo si accede alla cucina della famiglia Verità. 
Su una parete è visibile lo sportello che chiude il pozzo della casa. Esso non era solo una riserva d'acqua, ma anche un'importante via di fuga per ricercati, nascosti dal sacerdote. Grazie a questo pozzo, nonostante le diverse perquisizioni che Don Giovanni dovette subire, nessun patriota fu mai trovato nella sua casa e neanche un documento compromettente, perché questi erano nascosti nell'altare di San Vincenzo della chiesa di San Domenico. Fra i giovani modiglianesi, educati da Don Giovanni alle idee repubblicane e progressiste, ci fu anche il noto Maestro della Macchia, il pittore Silvestro Lega, il cui nome compare fra i volontari nella prima guerra d'Indipendenza e che dipinse il ritratto più bello di Giuseppe Garibaldi (che si può ammirare nella Pinacoteca civica di arte moderna di Modigliana). In omaggio al patriota pittore Silvestro Lega, nella sezione risorgimentale del Museo Civico, sono ricostruite due sue opere famose: “La casa di Don Giovanni Verità” ed “In cantina”.

Domenica 5 maggio torna la giornata di festa a Casa Pascoli, tra poesia, gastronomia, tradizione, intrattenimento

Barga (LU) | Domenica 5 maggio torna la giornata di festa a Casa Pascoli, tra poesia, gastronomia, tradizione, intrattenimento

Casa Pascoli è Maggio def 1


Ore 10:00 - Piazzale del Fosso, Barga
Inaugurazione primo percorso Pascoliano "Sulle orme del Poeta" e visita guidata al centro storico
Ore 10:30 - Piazza Pascoli, Barga
Iscrizione alla passeggiata per Casa Pascoli e acquisto ticket per il percorso gastronomico
Ore 12:30 - Giardino di Casa Pascoli
Pranzo contadino degli antichi sapori nel giardino del Poeta
(Salumi, formaggi, polenta incaciata e spezzatino, dolci, vino)
Fuori ticket: possibilità di assaggiare la zuppa di "erbi boni"
Dalle ore 14:30 - Giardino di Casa Pascoli
Musica con Filarmonica Alpina di Castiglione di Garfagnana
Passeggiata con Ivo Poli per conoscere e raccogliere gli "erbi boni"
Spettacolo, letture popolari e di poesie a cura del gruppo La Muffrina
Animazione e giochi del passato con il gruppo Scout di Borgo a Mozzano
Letture Pascoliane

Fondazione Giovanni Pascoli  

0583.766503, 3487505767  
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Firenze | Apertura straordinaria del Cimitero degli Inglesi in fiore

Firenze | Apertura straordinaria del Cimitero degli Inglesi in fiore

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Nel Cimitero degli Inglesi, di proprietà della Chiesa Evangelica Riformata Svizzera, sono sul punto di fiorire il giaggiolo, il ‘Giglio di Firenze’.
Per l'occasione, l'associazione Aureo Anello ha previsto un'apertura straordinaria, giovedì 25 aprile, dalle ore 12 alle 18, al Piazzale Donatello, 38.
La app del Cimitero ‘degli Inglesi’ si trova su http://www.florin.ms/GuidaVirtuale.html 
Parcheggio all’entrata del semaforo di Viale Gramsci. 


La “Casa Vecchia” di Ugo Tognazzi diventa Casa della Memoria

La “Casa Vecchia” di Ugo Tognazzi diventa Casa della Memoria

È sempre stata per tutti “Casa vecchia”, ed è un luogo in cui si è svolta la vita professionale e privata di uno dei mostri sacri del cinema italiano, incluse le proverbiali cene che era solito organizzare. L’Associazione Nazionale Case della Memoria annuncia l’ingresso, all’interno della propria rete, della Casa Ugo Tognazzi di Velletri 
(RM), un piccolo “tempio” per gli appassionati di cinema, che raccoglie al suo interno anche i premi ricevuti da Ugo durante la sua carriera, foto che raccontano il vissuto privato e professionale dell'attore e una vasta collezione di locandine.

Oltre alla Casa Ugo Tognazzi, il Comitato Scientifico ha dato il via libera per l’ingresso nell’Associazione di altre quattro case: la Villa Giannini Tinti-Villa Garibaldi a Castelfiorentino (FI), il Museo Casa Francesco Baracca a Lugo (RA), la Casa Museo don Giovanni Verità a Modigliana (FC), la Casa Natale di Salvatore Quasimodo a Modica (RG).

«Siamo davvero soddisfatti per l’ingresso di queste nuove case – commentano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. È la prima volta che in una sola riunione del Consiglio Direttivo ben cinque case entrano a far parte dell’Associazione, dopo aver ricevuto il vaglio e il parere positivo del Comitato Scientifico. In questi anni la nostra rete ha avuto uno straordinario sviluppo, ma è bello poter annunciare un numero di nuovi ingressi così consistente. Crediamo che sia un ottimo risultato anche per il lavoro di promozione delle Case della nostra rete portato avanti fino ad oggi».

La Casa Ugo Tognazzi è più che un semplice luogo di “memoria”: è un luogo di accoglienza, un museo, un distillato di emozioni per chi è ancora profondamente legato a un certo modo di fare cinema. Uno spazio realizzato dall'Associazione Culturale "Ugo Tognazzi", con l'intento di mantenere vivo il ricordo professionale e privato del grande attore, nella sua residenza storica di Velletri, chiamata da lui e dagli amici che erano soliti frequentarla "Casa Vecchia". A spiegare cosa sia “Casa Vecchia” è Gianmarco Tognazzi: "Casa Vecchia" è collocata all’interno della tenuta La Tognazza, che l'attore aveva acquistato negli anni ‘60, nelle campagne di Velletri dove ha vissuto fino alla sua scomparsa nel 1990. La casa è stata negli anni, il fulcro della vita privata e professionale dell'artista”.

È a “Casa Vecchia” che, nell'agosto del 1971, Ugo Tognazzi sposa Franca Bettoja; è qui che, ogni giorno, in un clima di "convivialità lavorativa", Ugo invita i suoi amici, colleghi, attori, registi, sceneggiatori, con cui scrive, inventa e realizza la maggior parte delle sceneggiature e dei film poi rimasti a pieno titolo nella storia del cinema italiano. Si parla di capolavori come "La donna scimmia", "La grande abbuffata" con Marco Ferreri, "Romanzo Popolare", "Amici Miei" con Mario Monicelli, passando per "In nome del popolo italiano" di Dino Risi, "Il vizietto " di Eduard Molinari' fino a "La tragedia di un uomo ridicolo" di Bernardo Bertolucci, che gli valse nel 1981 la Palma D'oro a Cannes per la miglior interpretazione.

“In questa stessa area – prosegue il figlio Gianmarco - ha coltivato le sue più grandi passioni, dalla terra alla cucina, realizzando la sua azienda agricola, è stato lui infatti uno dei primi pionieri del km 0, divulgando con grande anticipo la filosofia gastronomica "dall'orto alla tavola e dall'acino alla bottiglia". Ugo era solito allietare i suoi amici ed ospiti con prelibate e insolite ricette e cene completamente preparate da lui unicamente con i prodotti della sua terra. La trasformazione avveniva nella splendida cucina che conserva ancora oggi il sapore, del genio, delle idee. Il tempo all'interno sembra essersi fermato, la grande cucina a carbone, il maestoso frigorifero, elemento capace di attirare l'attenzione e che in tutta la sua prorompente maestosità troneggia nell'ambiente. La sala da pranzo ha le sembianze di una cappella, sempre per ricordare l'importanza della tavola e del momento di riunione come un vero e proprio convivio”.

E poi il soggiorno, tutto sviluppato intorno al camino e collegato alla sala proiezioni e alla stanza del biliardo, dove sono conservati documenti, locandine, manifesti, sceneggiature, fotografie di scena e fotografie private, relativi alla vita e all'attività artistica di Tognazzi. Infine, la camera da letto dell'attore, anche essa visitabile, che conserva interessanti mobili d'epoca con un letto in legno massello ed un grande armadio in legno decorato, oltre a un grande baule-armadio da viaggio, usato da Tognazzi per portare gli abiti di scena durante le sue tournée teatrali. In tutte le stanze l'arredo è rimasto quello originale e vi sono conservati oggetti personali che l'attore amava, insieme ai ricordi dei giorni trascorsi in compagnia di familiari, amici e colleghi, oltre ai vari riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera.

Certaldo Alta (FI) | "La più bella del mondo: perché amare l'italiano"

Certaldo Alta (FI) | "La più bella del mondo: perché amare l'italiano"

Giovedì 18 aprile, alla casa del Boccaccio a Certaldo Alta, appuntamento con Francesca Allegri e la conversazione "La più bella del mondo: perché amare l'italiano", nell'ambito del festival "Il bello del libro". Seguirà aperilibro a cura del Lions Club Valdelsa

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