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Indro e Destà. Una replica della Fondazione Montanelli Bassi

Indro e Destà. Una replica della Fondazione Montanelli Bassi

Abbiamo ricevuto via mail dalle autoproclamatesi “Indecorose” l’invettiva, già comparsa nei giorni scorsi sulla stampa, con la quale Indro Montanelli viene da esse accusato di essere stato “fascista, revisionista, conservatore e colonialista”. Epiteti che non avrebbero scandalizzato Indro, visto che egli, come ha sempre ammesso, al fascismo aveva aderito in giovanissima età, per poi abbandonarlo sul finire degli anni Trenta; la qualifica di revisionista l’avrebbe accettata volentieri, poiché lo storico non può che essere così; conservatore si era sempre ritenuto lui stesso e colonialista lo è stato nel senso che ha partecipato alla guerra di Etiopia accanto a tanti altri giovani italiani.  

A queste accuse però le Indecorose ne hanno aggiunta un’altra profondamente ingiusta: Indro avrebbe usato violenza contro la giovane Destà, la ragazza abissina “comprata” secondo la tradizione del madamato, ossia l’usanza di assegnare una compagna ai militari italiani presenti in Etiopia.  La Fondazione Montanelli Bassi si è già espressa in merito (Un'accusa ingiusta e strumentale)  sottolineando il carattere pubblico dell’unione tra Montanelli e Destà e il fatto che essa era condivisa e anzi sollecitata dalla popolazione locale, in particolare dallo Sciumbasci, ossia l’aiutante indigeno di Indro, che gli aveva presentato la ragazza. Per quanto possa essere ritenuta deprecabile, tale usanza non aveva niente di occulto o di violento, tanto che al primo figlio che ebbe in seguito da un successivo matrimonio Destà impose il nome di Indro. Davvero uno strano modo di evocare la presunta violenza subita da parte del giornalista!  E, sempre a proposito di nomi, non ci resta che ricordare il terzo imposto dal padre a Indro, dopo quello del nonno (Alessandro): Schizogene, ossia “seminatore di zizzania”. Nome fino ad oggi profetico più di ogni altro, come rivela quest’ultima polemica.
Aggiungiamo sull’argomento due articoli usciti recentemente, quello a firma di Maurizio Giannattasio comparso sul Corriere della Sera (Ed. Milano) del 30 aprile 2018 e quello di Paolo Di Paolo pubblicato su Repubblica (Ed. Milano) il 3 maggio del 2018.

I testi dei suddetti articoli potranno essere visionati sul nostro sito www.fondazionemontanelli.it

San Gimignano (Si) | “Vallombrosani in Toscana. Insediamenti Monastici nelle tavole di Massimo Tosi”

San Gimignano (Si) | “Vallombrosani in Toscana. Insediamenti Monastici nelle tavole di Massimo Tosi”

Fino al 17 giugno nella chiesa di San Jacopo al tempio di San Gimignano (Si) è allestita la mostra “Vallombrosani in Toscana. Insediamenti Monastici nelle tavole di Massimo Tosi”, realizzata in collaborazione con il monastero di San Girolamo e l’associazione “Pietre Vive. Al monastero con arte”.

Nell’ambito della mostra si tiene anche il ciclo di incontri sul tema “Storia e spiritualità nel Monastero di San Girolamo dell’Ordine Vallombrosano”. Gli appuntamenti, aperti a tutti, sono ospitati nella chiesa di San Jacopo al Tempio presso il Monastero di San Girolamo (via Folgore 30, San Gimignano).

MOSTRA VALLOMBROSANIPietre vive



























Firenze | Il 26 e 26 maggio alla Fondazione Primo Conti arriva "L'uomo fatto di vento"

Firenze | Il 26 e 26 maggio alla Fondazione Primo Conti arriva "L'uomo fatto di vento"

Crea il tuo personaggio per un gioco di ruolo! Nei giorni venerdì 25 maggio orario sabato 26 maggio (orario 17-19) presso la sede della Fondazione Primo Conti, Via G. Duprè, 18 Fiesole.
Partecipazione gratuita. Obbligatoria la prenotazione posti limitati (durata 2 ore) Rivolto a ragazzi di età 14-17 anni.
Per prenotazioni scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.


UomoFattoDiVento2018

Gli eventi del Puccini Museum per il fine settimana

Il Puccini Museum, in occasione di Lucca Classica Music Festival, organizza degli appuntamenti dedicati alle famiglie, in particolare si tratta di laboratori didattici, giochi e visite animate per avvicinare i bambini al mondo della musica e dell’opera un’opportunità in più per trascorrere un pomeriggio all’insegna della cultura e del divertimento.

Gli appuntamenti in programma sono:

5 maggio 2018

·   ore 11:00– Puccini Museum – Io gioco con Giacomo– Visita guidata per bambini a Casa Puccini 

·   ore 17:00– Puccini Museum – Ti racconto l’opera: La Turandot

6 maggio 2018
·   ore 11:00– Puccini Museum – Ti racconto l’opera: La bohème

·   ore 16:00– Puccini Museum – Ti racconto l’opera: La Fanciulla delWest

Al termine dell’attività laboratoriale è prevista la visita guidata al Puccini Museum - Casa Natale di Giacomo Puccinia cura degli studenti dell’ISI Pertini di Lucca, attività progettuale nell’ambito del percorso didattico “Guida per 1 giorno”.

Consigliato a bambini tra i 3 e 8 anni. Durata 1 ora e mezzo circa. Costo: bambini dai 4 agli 8 anni € 7,00 (sotto i 4 anni gratuito)

E’ possibile prenotarsi inviando una mail (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.) o telefonando alla Bookshop del Museo (Tel. 0583 584028).

Vista la disponibilità limitata dei posti, le richieste di prenotazione saranno evase in base all’ordine cronologico di arrivo fino ad esaurimento dei posti disponibili.

Si ricorda che gli orari di aperturasono i seguenti: Museo Casa Natale dalle 10:00 alle 19:00 con orario continuato, Bookshop dalle 9:30 alle 19:30 con orario continuato. 

Chiaravalle (An) | "Maria Montessori o la scoperta del bambino"

Chiaravalle (An) | "Maria Montessori o la scoperta del bambino"
Lo spettacolo diretto da Gianfranco Pedullà chiude il quarto anno del progetto teatrale VisionArea e la stagione AMAT 2017-18

Locandina Maria Montessori o la scoperta del bambino
Sabato 5 e domenica 6 maggio il Comune di Chiaravalle e il Teatro Popolare d'Arte presentano la dedica teatrale alla figlia più illustre di Chiaravalle nonché protagonista assoluta dello scenario pedagogico, scientifico e filosofico del Novecento e di sempre: con Maria Montessori o la scoperta del bambino, diretto da Gianfranco Pedullà, si chiudono sia il quarto anno del progetto teatrale VisionArea sia la stagione AMAT 2017-18. Lo spettacolo ha il patrocinio di Fondazione Chiaravalle Montessori, Opera Nazionale Montessori, Associazione Nazionale Case della Meoria.

Un progetto ideato e diretto da Gianfranco Pedullà in collaborazione con Gabriele Bonafoni, Rosanna Gentili e Marco Natalucci con Cinzia Caimmi, Valeria Cupis, Roberta Della Bella, Joele Ferri, Lara Giancarli, Elisa Giulietti, Ilaria Lucaroni, Roberta Marchetti, Rachele Medici, Ruggero Novembre, Patrizia Parasecoli, Sara Petrini, Francesco Pierini, Jacopo Pietroni, Silvia Rettaroli, Beatrice Rondini, Samuele Sgroi, Kejsiana Tafani e con la partecipazione di Rosanna Gentili musiche originali di Jonathan Faralli in collaborazione con il coro di voci bianche dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Pietro Mascagni” di Livorno diretto dalla prof.ssa Edy Bodecchi Chiaravalle - Teatro Comunale “Valle”.


Scrive Gianfranco Pedullà regista, storico del teatro, direttore artistico del Teatro delle Arti di Lastra a Signa, fondatore della compagnia Teatro Popolare d’Arte e coordinatore del progetto VisionArea: “Io, mia madre, l'ho conosciuta solo nel 1913, avevo 15 anni... Sono nato il 31 marzo 1898 quando lei aveva 28 anni ed era già una donna particolare, una donna famosa”. Così comincia il testo che ho scritto: in esso si presenta subito la figura di Mario, figlio di Maria Montessori, nato da una relazione extraconiugale. Dopo alcuni anni di separazione i due si riuniranno in uno stretto connubio di vita e di lavoro. Questo importante elemento biografico è stato scelto come filo conduttore dello spettacolo, che giunge a conclusione del progetto teatrale VisionArea 2017-18.
Parleremo teatralmente di Maria Montessori e, attraverso alcuni passaggi fondamentali delle sua eccezionale biografia, tenteremo di evidenziare i nodi salienti della sua ricerca scientifica, pedagogica, umana: la nascita a Chiaravalle, il trasferimento a Roma, gli studi di medicina, la scoperta dell’infanzia, la creazione di un metodo educativo rivoluzionario, i libri di successo, il ricongiungimento con il figlio, i viaggi in tutto il mondo, i contrasti con il potere politico, il continuo maturare delle proprie idee e ricerche, il ritorno a Chiaravalle, la morte.
Il percorso laboratoriale è stato misto fra acquisizione di tecniche teatrali e scambio di informazioni su questa figura tanto importante quanto, forse, poco conosciuta dal grande pubblico. In questo senso noi stessi abbiamo fatto un percorso di conoscenza. Si tratta di uno spettacolo dalla evidente dimensione corale – data la sua origine da un laboratorio produttivo rivolto soprattutto ai giovani – ma capace di mostrare un’ulteriore crescita professionale del gruppo sul piano del linguaggio teatrale.
La rappresentazione, inoltre, conta sulla grande esperienza recitativa di Rosanna Gentili e sulla preziosa consulenza di Marco Natalucci e Gabriele Bonafoni. Di grande importanza è poi la collaborazione musicale di Jonathan Faralli, compositore e percussionista di fama europea, già creatore delle musiche delle mie principali opere teatrali. Abbiamo cercato di raccontare il senso di una ricerca pedagogica molto diffusa in tutto il mondo ma anche di una vicenda umana molto singolare, con l’obiettivo di gettare qualche luce sugli elementi di modernità e contemporaneità di Maria Montessori, pensando anche al segno profondo da lei lasciato in campo etico e giuridico a favore dei bambini e delle donne. Come sempre, poi, l’ultima parola va ai nostri gentili spettatori.

Francesco Favi assessore alla cultura, alle politiche giovanili, alla valorizzazione e promozione della figura e del pensiero di Maria Montessori del Comune di ChiaravalleFin dall’inizio del nostro mandato, giunto ormai quasi al termine, ci siamo fortemente impegnati perché – sulla scia di quello che tra il 1995 e il 2001 fu il Centro di Educazione Teatrale – a Chiaravalle tornasse un laboratorio sull’arte dell’attore, capace di intrecciare formazione e produzione teatrale. È nato così VisionArea, il cui titolo deriva dalla centralità dell’occhio e della vista nella drammaturgia di oggi e di sempre, ma allude anche a quella visionarietà che paradossalmente Fellini considerava l’unica vera forma di realismo. E da subito Gianfranco Pedullà è stato il direttore artistico di questo progetto, il coordinatore del laboratorio formativo (che ha attirato nel complesso una trentina di iscritti) e il regista degli spettacoli conclusivi di ogni anno: L’ultimo soldatino pasoliniano (2015), dedicato al poeta chiaravallese Massimo Ferretti e al suo rapporto epistolare ed esistenziale con Pier Paolo Pasolini; la brechtiana Santa Giovanna dei Macelli (2016), che ha visto interagire sul palcoscenico i professionisti del Teatro Popolare d’Arte e gli iscritti a VisionArea; La fabula di Falstaff (2017), sospesa tra l’archetipo shakespeariano e la rilettura di Verdi e Boito; e ora, quasi a chiudere un cerchio avviato con l’omaggio a Ferretti, la dedica teatrale alla figlia più illustre di Chiaravalle nonché protagonista assoluta dello scenario pedagogico, scientifico e filosofico mondiale. A nome dei chiaravallesi, ringrazio di cuore Gianfranco Pedullà, i suoi collaboratori del Teatro Popolare d’Arte e tutti gli attori di VisionArea sia per la straordinaria qualità del percorso educativo e artistico che hanno portato avanti in questi anni, sia perché – rispondendo ad un desiderio che nutrivo da tempo – hanno scelto per quest’ultimo spettacolo di raccontare il senso della ricerca esistenziale e culturale di Maria Montessori, sempre tesa all’educazione verso la libertà. Uno spettacolo in cui convergono due importanti obiettivi fatti propri dalla nostra amministrazione: investire sul teatro sia come contenitore che come contenuto, con la consapevolezza che per la maturazione culturale di una comunità – citando Vandana Shiva – “abbiamo bisogno di essere lungimiranti, di puntare alla qualità e di pensare alle generazioni future”; e promuovere in ampiezza e in profondità la figura e il pensiero di Maria Montessori, concentrandoci non soltanto sul suo metodo pedagogico ma anche e soprattutto sulla sua statura di scienziata, filosofa, ambasciatrice di pace e pioniera di una visione degli esseri umani che ha cambiato la storia e che il mondo ci invidia. Questo anche in vista del 150° anniversario della sua nascita, che ci apprestiamo a celebrare tra due anni proiettandolo (e proiettandoci) nel giusto scenario internazionale. A questi due obiettivi ne aggiungerei un terzo, che guarda alla Chiaravalle di domani e che mi auguro sia fatto proprio da chi la amministrerà: creare un progetto teatrale ben radicato nel territorio comunale, capace di elaborare e gestire periodiche attività di formazione e produzione di eventi, una specie di teatro stabile di Chiaravalle. 

Mary Shelley. Spirit of place

Mary Shelley. Spirit of place

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