Milano | 80 ANNI DI CORRENTE: tre mostre per celebrare la fondazione della rivista
A Casa Boschi DI Stefano sarà allestita un'esposizione visitabile dal 4 dicembre al 3 marzo 2019
Martedì 4 dicembre 2018, in occasione dell’ottantesimo anniversario della fondazione della rivista “Corrente”, inaugurano tre esposizioni in diversi luoghi della cultura milanese. Negli spazi del Museo del Novecento il focus Corrente 1938 approfondisce le vicende degli artisti protagonisti degli anni di Corrente; a Casa Museo Boschi Di Stefano viene invece indagato il ruolo centrale del collezionismo dei coniugi Antonio e Marieda Boschi Di Stefano tra fine anni Trenta e inizi anni Quaranta, mentre alla Biblioteca Sormani la Fondazione Corrente ripropone la storica mostra fotografica e documentaria 'Gli anni di Corrente' con cui nel 1978 inaugurò a Milano gli spazi di via Carlo Porta 5, da allora sede della Fondazione. La cura e il coordinamento scientifico del progetto sono a dati a Chiara Fabi, Danka Giacon, Fiorella Mattio - rispettivamente conservatrici della Casa Museo Boschi di Stefano, del Museo del Novecento e delle Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco - e Deianira Amico, responsabile archivi della Fondazione Corrente.
Nel 1938 il diciassettenne Ernesto Treccani fonda la rivista “Vita Giovanile”, in seguito diventata “Corrente”, coinvolgendo un gruppo di giovani artisti, letterati e loso attivi a Milano sul nire degli anni Trenta. Finanziata inizialmente grazie ai mezzi del padre Giovanni Treccani degli Al eri - al quale si deve la fondazione dell’omonimo Istituto Enciclopedico - la rivista ebbe una vita breve. Da un’iniziale posizione di “fascismo critico”, la rivista passò presto a un atteggia- mento di aperto dissenso, che ne decretò la soppressione su personale indicazione di Mussolini, il 10 giugno 1940, giorno stesso dell’entrata in guerra dell’Italia. L’interruzione della rivista non segnò, tuttavia, la conclusione dell’attività del movimento, che si aggregò intorno a tre iniziative: le “Edizioni di Corrente”, l’attività teatrale di “Palcoscenico” e l’attività espositiva della “Bottega di Corrente”.
Quest’ultima mutò successivamente in “Galleria della Spiga e Corrente” e fu chiusa de nitivamente dalle autorità nel 1943, mentre era in corso una mostra di Emilio Vedova. Il movimento artistico di Corrente, aperto storicamente all’Europa e avverso a ogni autarchia cul- turale, incontrò a Milano l’appoggio di diverse gallerie come la Galleria Barbaroux e la Galleria Il Milione, e poté contare sul supporto di numerosi giovani collezionisti tra cui i coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano. Al lascito della loro collezione al Comune di Milano si deve un nu- trito nucleo di opere degli artisti vicini al movimento, come Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Luigi Broggini, Bruno Cassinari, Sandro Cherchi, Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Gabriele Mucchi, Giovanni Paganin, Aligi Sassu, Italo Valenti e Emilio Vedova.
Nel 1938 il diciassettenne Ernesto Treccani fonda la rivista “Vita Giovanile”, in seguito diventata “Corrente”, coinvolgendo un gruppo di giovani artisti, letterati e loso attivi a Milano sul nire degli anni Trenta. Finanziata inizialmente grazie ai mezzi del padre Giovanni Treccani degli Al eri - al quale si deve la fondazione dell’omonimo Istituto Enciclopedico - la rivista ebbe una vita breve. Da un’iniziale posizione di “fascismo critico”, la rivista passò presto a un atteggia- mento di aperto dissenso, che ne decretò la soppressione su personale indicazione di Mussolini, il 10 giugno 1940, giorno stesso dell’entrata in guerra dell’Italia. L’interruzione della rivista non segnò, tuttavia, la conclusione dell’attività del movimento, che si aggregò intorno a tre iniziative: le “Edizioni di Corrente”, l’attività teatrale di “Palcoscenico” e l’attività espositiva della “Bottega di Corrente”.
Quest’ultima mutò successivamente in “Galleria della Spiga e Corrente” e fu chiusa de nitivamente dalle autorità nel 1943, mentre era in corso una mostra di Emilio Vedova. Il movimento artistico di Corrente, aperto storicamente all’Europa e avverso a ogni autarchia cul- turale, incontrò a Milano l’appoggio di diverse gallerie come la Galleria Barbaroux e la Galleria Il Milione, e poté contare sul supporto di numerosi giovani collezionisti tra cui i coniugi Antonio Boschi e Marieda Di Stefano. Al lascito della loro collezione al Comune di Milano si deve un nu- trito nucleo di opere degli artisti vicini al movimento, come Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Luigi Broggini, Bruno Cassinari, Sandro Cherchi, Renato Guttuso, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Gabriele Mucchi, Giovanni Paganin, Aligi Sassu, Italo Valenti e Emilio Vedova.