Notizie

A Vaiano una strada intitolata a Padre Cambié

100 1140Rigoli: «Un omaggio a una persona che ha amato questo territorio e la sua Badia»

Un legame profondo con Vaiano e con la sua Badia. È quello che ha sempre contraddistinto Padre Ermanno Cambié (1906-2004), sacerdote sacramentino del Convento di Sant'Agostino a Prato che venne a Vaiano per circa 20 anni, dal 1975 al 1994, tutte le domeniche per celebrare tre SS. Messe alla Badia di Vaiano. Adesso Vaiano gli ha dedicato una strada, un antico percorso all'inizio di via Nuova per Schignano che porta all'ameno paese collinare in Val di Bisenzio.

Studioso ed esperto di arte, di teologia, di liturgia, di iconografia, arrivò a Vaiano quasi per caso la vigilia di Natale del 1975, innamorandosi subito della Badia che allora versava in condizioni di profondo degrado. Proprio lui fu uno dei primi a capire l'importanza di questo monumento e a cercare i primi fondi per iniziare il suo restauro. Per questo fu molto felice quando, il 2 maggio 1992, fu aperta alla Badia la prima mostra archeologica per gli Itinerari Laurenziani (in occasione del V centenario della morte di Lorenzo il Magnifico) e quando il 18 settembre 1993, alla presenza di Antonio Paolucci, fu inaugurato il primo Museo della Badia dedicato allo scrittore Agnolo Firenzuola che fu abate di Vaiano nel XVI secolo.

Sempre incoraggiò il piccolo gruppo di appassionati che aveva fondato il museo (Adriano Rigoli con i suoi genitori Francesco Saverio e Francesca Balice, Annalisa Marchi, poi sindaca di Vaiano, Luigina Neri, Saverio Pini e Giacomo Milloni, gli ultimi due recentemente scomparsi) e anche di fronte alle difficoltà che si presentavano difese sempre il museo con grande coraggio, in privato e in pubblico, pagando anche di persona. Questo amore per la Badia fu sempre ricambiato dal popolo di Vaiano e dagli amici dell'Associazione pro Museo della Badia di Vaiano, costituitasi per la gestione del museo, che avevano in lui un ispiratore e un sostegno in ogni occasione.

Adesso il nome di Padre Ermanno Cambié rimarrà per sempre legato alla “sua” Vaiano e alla sua Badiagrazie alla proposta dell'Associazione pro Museo della Badia di Vaiano e del suo presidente Adriano Rigoli prontamente accolta dall'Amministrazione Comunale di Vaiano (dopo tutte le verifiche storiche e toponomastiche di legge e l'approvazione della Prefettura di Prato).

Adriano Rigoli, presidente dell'Associazione Nazionale Case della Memoria e del Comitato Internazionale Iclcm (Comitato Internazionale Icom per i Musei di Letterati e Musicisti), dichiara: «Quando ero bambino gli servivo la Messa tutte le domeniche e spesso rimaneva anche a pranzo da noi, accolto con grande calore da mia madre Francesca e da mio padre Francesco Saverio. Adesso sono molto lieto che il Comune di Vaiano abbia accettato prontamente la mia proposta. Secondo me è un atto di giustizia nei confronti di un personaggio che ha tanto amato Vaiano e la sua Badia e si è speso generosamente per il suo restauro. Sempre Padre Ermanno ha difeso il Museo della Badia ed ha lottato per la sua salvezza, specialmente nel 1994. In questo procedimento per dare il suo nome ad una via di Vaiano non hanno avuto nessun ruolo in nessuna fase né la parrocchia di Vaiano, né la diocesi di Prato, né la Comunità dei Padri Sacramentini».

«Questo progetto stava molto a cuore al presidente Adriano Rigoli che si è molto speso per questo, ha studiato le carte e ha contattato la famiglia a Dovera e ad Aulla – spiega Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. La nostra rete italiana si occupa proprio di questo, cioè di preservare la memoria dei personaggi del passato, le testimonianze e le abitazioni in cui vissero e che ora sono aperte al pubblico come case museo».

Image
Image
Image