L’Europa corteggia le Case della Memoria
Grande interesse per il Protocollo di collaborazione
In tanti hanno apprezzato il lavoro dell’Associazione durante il Convegno ICLM 2015,
tenutosi nei giorni scorsi a Tiblisi in Georgia. Si aprono le porte a nuove collaborazioni
«L’interesse manifestato dai partecipanti al convegno ICLM – commenta Adriano Rigoli presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – è un segnale importante per la costruzione di una rete internazionale che abbia come obiettivo quello di riscoprire e valorizzare i luoghi e con loro i personaggi che hanno dato origine alla storia della cultura. La firma del Protocollo è stato un passo importante che ha permesso di rafforzare la collaborazione, tra le Case europee per favorirne la conoscenza e l’attrattività commerciale e turistica, attraverso lo sviluppo e il rilancio, in chiave integrata, delle eccellenze del territorio in cui sono collocate».
«Il Protocollo che ho presentato, ma il cui contenuto è stato ripreso anche da Andrew Kotchoubey, presidente della Fondazione Tolstoy a New York e Lothar Jordan vicepresidente del Comitato Consultivo Internazionale - IAC e presidente della Sotto-commissione per l'istruzione e la ricerca (SCEaR - Programma UNESCO «Memoria del Mondo»), - spiega il presidente Adriano Rigoli – ha suscitato l’interesse diversi Paesi europei come Norvegia, Repubblica Ceca e Lituania ma anche extraeuropei, oltre a porre le basi per la realizzazione di un grande convegno di letteratura comparata fra vari Paesi che sarà organizzato dall'Unesco a Roma. Lothar Jordan si è fatto inoltre portavoce del Protocollo nell’ambito del XII Meeting of the International Advisory Committee (IAC), promosso dall’Unesco ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti) dal 4 al 6 ottobre scorsi».
«È un momento di crescita –commenta il vicepresidente Marco Capaccioli - dobbiamo sfruttare i buoni risultati ottenuti per consolidare ed espandere la rete. Il turista (se vogliamo chiamarlo così) che noi ricerchiamo è curioso, alternativo: non è quello del "mordi e fuggi", ma quello della riflessione e della contemplazione. Questo è l'obiettivo che l'Associazione deve perseguire per generare interesse e consenso. Ecco che allora, nel nostro piccolo, dobbiamo cercare "condivisione" per riappropriarsi del concetto di "società buona" che generi "felicità comune" per un futuro migliore. Ma forse, valorizzare e far conoscere la bellezza dei nostri territori, il patrimonio di contenuti che le generazioni del passato ci hanno lasciato non è forse il modo giusto per pensare al futuro?».