Appuntamento il 6 e 7 aprile per le Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri
Sono ben 33 le case museo della Toscana che prendono parte alla terza edizione delle Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri. Promosse in tutta Italia nel fine settimana del 6 e 7 aprile dall’Associazione Nazionale Case della Memoria, quest’anno sono dedicate al tema “Memorie in viaggio”.
Due giorni in cui le case museo di tutta Italia apriranno le porte per consentire al pubblico di scoprire le case dei Grandi che sono nati o hanno vissuto nel nostro Paese. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Nazionale Case della Memoria, anche quest’anno ha ricevuto il patrocinio di Icom Italia e del Ministero della Cultura. Hanno potuto aderire tutte le case dei personaggi illustri italiani, non solo quelle facenti parte dell’Associazione. Fino al 5 aprile sono possibili le iscrizioni da parte del pubblico, collegandosi al sito www.casedellamemoria.it, dove è presente l’elenco delle case partecipanti con le indicazioni per prenotarsi.
Ecco tutte le case della regione che aderiscono all’iniziativa. A Firenze, lo Studio di Piero Bargellini, la Casa Buonarroti, Casa Guidi - Casa della Memoria di Elizabeth Barrett e Robert Browning (da lunedì 8 aprile), Casa della memoria di Franco e Lidia Luciani, Casa studio Carlo Adolfo Schlatter, "La casa dei libri" – Villa Spadolini, il Cimitero Evangelico agli Allori. In provincia di Firenze ecco Museo Casa di Giovanni Boccaccio a Certaldo Alto, Museo Casa natale di Ferruccio Busoni di Empoli, Museo Casa Enrico Caruso di Lastra a Signa, la Casa natale di Leonardo da Vinci ad Anchiano (Vinci), la Fondazione Montanelli Bassi di Fucecchio, Villa Pozzolini di Bivigliano a Vaglia.
Ad Arezzo aprirà la Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi e, in provincia, il Museo casa natale di Michelangelo Buonarroti a Caprese Michelangelo e Casa Venturino Venturi di Loro Ciuffenna.
A Lucca, il Puccini Museum - Casa natale e in provincia, la Casa Natale Giosuè Carducci a Valdicastello (Pietrasanta), la Casa Museo Ugo Guidi - MUG a Vittoria Apuana (Forte dei Marmi), la Casa Museo Giovanni Pascoli a Castelvecchio Pascoli (Barga), Le due stanzette di Mario Tobino a Maggiano e la Villa Reale di Marlia a Capannori.
Prato è presente con la Casa Museo di Francesco e Margherita Datini; in provincia, la Casa Studio Quinto Martini a Seano (Carmignano). Per Pistoia ecco la Casa Museo Sigfrido Bartolini e, nel Comune di Lamporecchio, la Villa di Papiano.
A Livorno, ecco la Casa Natale Amedeo Modigliani, mentre in provincia sarà possibile visitare Casa Museo Carducci e Relais Casa Carducci di Castagneto Carducci e Casa Guerrazzi a Cecina. Infine, il Museo "Casa Carducci" di Santa Maria a Monte e la Collezione Carlo Pepi a Crespina Lorenzana, entrambe nel pisano, e Villa Brandi a Vignano (SI).
«Oltre a promuovere i due giorni di aperture congiunte - spiega Adriano Rigoli presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – abbiamo invitato ogni casa a dedicare un itinerario, un approfondimento o un incontro al tema delle ‘Memorie in viaggio’. Sarà un’occasione, nell’anno del VII centenario della morte di Marco Polo, grande viaggiatore in Cina nel Medioevo e narratore della sua esperienza nel Milione scritto da Rustichello da Pisa, per focalizzare tutti insieme l’attenzione su un argomento di grande fascino che accumuna molti grandi del passato che, proprio per i loro ruoli, hanno spesso attraversato varie parti del mondo».
«Molte case proporranno anche visite guidate e/o strumenti di accoglienza - aggiunge Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – secondo una formula che ha riscosso già lo scorso anno, dove sperimentata, grande successo. La terza edizione delle Giornate ha la partecipazione di quasi 130 case, distribuite in 17 regioni. Un patrimonio importante che, con tenacia, la nostra Associazione mette in evidenza per offrire nuove occasioni al turista del terzo millennio, sempre in cerca di nuove emozioni, lontane dai grandi circuiti. I visitatori della nostra rete, come è stato osservato, non sono gli stessi che frequentano le pinacoteche: chi visita le Case della Memoria si sente un ospite chiamato a “riabitare”, perché è come se si trovasse a casa propria. È dunque importante, anche da parte delle istituzioni, porre attenzione a questo patrimonio, fatto da ambienti di vita di “quotidiana”, che conservano intatto il fascino di chi li ha abitati e con un valore aggiunto: la partecipazione attiva».