Appuntamento il 6 e 7 aprile per le Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri
Sono ben 39 le case museo dell’Emilia Romagna che prendono parte alla terza edizione delle Giornate nazionali delle Case dei personaggi illustri. Promosse in tutta Italia nel fine settimana del 6 e 7 aprile dall’Associazione Nazionale Case della Memoria, quest’anno sono dedicate al tema “Memorie in viaggio”.
Due giorni in cui le case museo di tutta Italia apriranno le porte per consentire al pubblico di scoprire le case dei Grandi che sono nati o hanno vissuto nel nostro Paese. L’iniziativa, organizzata dall’Associazione Nazionale Case della Memoria, anche quest’anno ha ricevuto il patrocinio di Icom Italia e del Ministero della Cultura. Hanno potuto aderire tutte le case dei personaggi illustri italiani, non solo quelle facenti parte dell’Associazione. Fino al 5 aprile sono possibili le iscrizioni da parte del pubblico, collegandosi al sito www.casedellamemoria.it, dove è presente l’elenco delle case partecipanti con le indicazioni per prenotarsi.
Ecco tutte le case della regione che aderiscono all’iniziativa. In provincia di Rimini sono la Casa Museo Leo Amici a Lago di Monte Colombo, la Casa dei Mandorli di Tonino Guerra a Pennabilli, la Casa Rossa di Alfredo Panzini a Bellaria Igea Marina, la Casa studio Giulio Turci “Un nido di passeri” aSantarcangelo di Romagna.
Per il ravennate il Museo Francesco Baracca e Casa Rossini, entrambe a Lugo; liveraniPalazzo Milzetti - Museo Nazionale dell'età Neoclassica in Romagna, la Casa Museo Paolo Liverani, Casa Museo Guerrino Tramonti, Museo Carlo Zauli tutti a Faenza; la Casa Museo Olindo Guerrini di Sant’Alberto, il Museo Pietro Mascagni di Bagnara di Romagna, Casa Museo Vincenzo Monti a Ravenna.
Bologna è presente con Studio Andrea Bersani, Palazzo Boncompagni, Casa museo Gilbert Kruft, Palazzo Sampieri, Casa Museo Renzo Savini e Atelier Tullio Vietri, mentre in provincia ecco Palazzo Comelli a Camugnano, Villa Griffone - Casa Marconi a Pontecchio Marconi (Sasso Marconi), Palazzo Rosso - Dimora di Carlo Alberto Pizzardi a Bentivoglio, Rocca di Dozza a Dozza, Palazzo Tozzoni a Imola.
In provincia di Forlì Cesena apriranno le porte Casa Artusi e Casa Bertozzi a Forlimpopoli, il Museo Casadei a Savignano sul Rubicone, la Casa dell'Upupa - Casa Studio Ilario Fioravanti a Sorrivoli di Roncofreddo, Casa Moretti a Cesenatico, il Museo Casa Pascoli a San Mauro Pascoli, il Museo Civico Don Giovanni Verità a Modigliana.
E ancora il parmense con il Museo di Casa Barezzi a Busseto, il Museo Ettore Guatelli di Ozzano Taro, Fondazione Mario Lanfranchi a Santa Maria del Piano (Lesignano Bagni), il Museo Renata Tebaldi a Busseto e la Casa Natale di Giuseppe Verdi a Roncole Verdi (Busseto). Infine la Casa Museo Luciano Pavarotti di Modena e, in provincia, Casa Museo Covili a Pavullo nel Frignano e la Casa del Pittore Archivio Carlo Tassi a Bondeno in provincia di Ferrara.
«Oltre a promuovere i due giorni di aperture congiunte - spiega Adriano Rigoli presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – abbiamo invitato ogni casa a dedicare un itinerario, un approfondimento o un incontro al tema delle ‘Memorie in viaggio’. Sarà un’occasione, nell’anno del VII centenario della morte di Marco Polo, grande viaggiatore in Cina nel Medioevo e narratore della sua esperienza nel Milione scritto da Rustichello da Pisa, per focalizzare tutti insieme l’attenzione su un argomento di grande fascino che accumuna molti grandi del passato che, proprio per i loro ruoli, hanno spesso attraversato varie parti del mondo».
«Molte case proporranno anche visite guidate e/o strumenti di accoglienza - aggiunge Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria – secondo una formula che ha riscosso già lo scorso anno, dove sperimentata, grande successo. La terza edizione delle Giornate ha la partecipazione di quasi 130 case, distribuite in 17 regioni. Un patrimonio importante che, con tenacia, la nostra Associazione mette in evidenza per offrire nuove occasioni al turista del terzo millennio, sempre in cerca di nuove emozioni, lontane dai grandi circuiti. I visitatori della nostra rete, come è stato osservato, non sono gli stessi che frequentano le pinacoteche: chi visita le Case della Memoria si sente un ospite chiamato a “riabitare”, perché è come se si trovasse a casa propria. È dunque importante, anche da parte delle istituzioni, porre attenzione a questo patrimonio, fatto da ambienti di vita di “quotidiana”, che conservano intatto il fascino di chi li ha abitati e con un valore aggiunto: la partecipazione attiva».