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«Premio Montale Fuori di Casa» 2023 a Grazia Marchianò per la sezione "Letteratura"

Immagine 2023 04 22 123811Si svolgerà mercoledì 10 maggio a partire dalle ore 16.30 a Genova, all’interno della “Sala Chierici” della Biblioteca Berio, in via del Seminario 16, nel quartiere di Carignano a poca distanza dalla centralissima piazza Dante, l’assegnazione del Premio Montale Fuori di Casa - Sezione Letteratura. A ricevere il Premio, nato nel 1997 per ricordare il Premio Nobel genovese Eugenio Montale, sarà la professoressa Grazia Marchianò estetologa e orientalista, responsabile del Fondo Scritti Elémire Zolla ed autrice della biografia intellettuale dello scrittore che fu anche suo compagno di vita.

Come ha scritto di lei il filosofo e critico d’arte Gillo Dorfles, Grazia Marchianò si è affermata negli anni come “uno dei pochi studiosi in Italia che conoscono la filosofia dell’Occidente e non ignorano quella dell’Oriente e che, essendo esperti della seconda, non disprezzano la prima” oltre ad “una chiara visione di come le due civiltà possano completarsi a vicenda”.

Dopo il saluto in apertura dell’avv. Giorgio Montale, gli interventi della Presidente del “Premio Montale Fuori di Casa” Adriana Beverini e della Vice Presidente Barbara Sussi. A presentare la Premiata e ad interloquire con lei sarà un altro importante esponente della cultura internazionale, il professor Fabio Merlini, Presidente della “Fondazione Eranos” di Ascona (Svizzera), direttore regionale della sede della Svizzera Italiana dell’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale e già docente di Filosofia della cultura ed Epistemologia delle scienze umane all’Università di Losanna.

A coordinare il pomeriggio la responsabile della comunicazione del Premio, Alice Lorgna.

“Credo che l’assegnazione del Premio alla professoressa Marchianò - afferma la Presidente Adriana Beverini - sia un evento di grande importanza culturale che speriamo la città di Genova e il suo mondo universitario e culturale sappiano giustamente valutare. Marchianò, infatti “non è solo una rigorosa conoscitrice delle vie euroasiatiche alla conoscenza (Buddhismo, Induismo, Taoismo, Zen) ma – come scrive di Lei la saggista Silvia Ronchey, nel suo ultimo libro“Interiorità e Finitudine: la coscienza in cammino.

Orizzonti euroasiatici” (Rosenberg & Sellier 2022 ), dimostra anche di saper “mettere in luce i punti di tangenza che le antiche dottrine dei veggenti vedici, dei Maestri del Tao, dei Buddhisti e dei monaci Zen, (senza dimenticare gli studi dei presocratici, di Platone e certi mistici bizantini) hanno con i nuovissimi studi sulla mente e sulla coscienza svolti dal fisico-matematico britannico e Premio Nobel Sir Roger Penrose e dall’anestesiologo e neurobiologo statunitense Stuart Hameroff”. Per questi due brillanti scienziati infatti, la coscienza non sarebbe infatti il semplice frutto di processi lineari ma avrebbe le sue radici nell’entanglement.

“Un lungo viaggio, dunque, continua Adriana Beverini, come ben argomenta la prof.ssa Marchianò nel suo libro, ha portato l’Umanità ad interrogarsi su cosa siano la coscienza e la realtà, interrogativi che Eugenio Montale si è più volte posto e che nel 2023 abbiamo voluto mettere al centro del tema del nostro Premio. A fine premiazione verranno donate ai presenti, sino ad esaurimento, copie dei libri della Premiata. Una vocazione nomade ha spinto Grazia Marchianò negli anni tumultuosi del Sessantotto, a migrare in India usufruendo di una Borsa di Studio dell’ISMEO, dopo la laurea in filosofia all’Università La Sapienza, Roma, discussa con una brillante tesi in Estetica della letteratura, seguita anni dopo dal conseguimento della Libera Docenza in Filosofia.

I corsi di filosofie e religioni comparate frequentati all’Università Tagore nel Bengala, e la ricerca triennale in altri centri indiani di studi avanzati di filosofie e religioni, hanno segnato in modo determinante la portata del suo impegno negli East§West Studies che ha contribuito a diffondere negli ambienti accademici ed editoriali nostrani, introducendo pensatori e maestri indiani del Novecento, in particolare Ananda K. Coomaraswamy e Nisargadatta Maharaj, ignoti prima di allora in Italia.

Dottore onorario della Open University, Edimburgo, per l’impulso dato alla conoscenza dei mondi mentali e delle pratiche cultuali in molti paesi eurasiatici, ha svolto un trentennale servizio accademico da professore ordinario di Estetica e docente di storia e civiltà dell’India e dell’Asia orientale all’Università di Siena-Arezzo, dove ha presieduto l’Associazione Italiana di Estetica. Indelebile nel suo cammino è stata l’impronta del sodalizio per un quarto di secolo con Elémire Zolla di cui Marchianò ha allestito la biografia intellettuale Il conoscitore di segreti, raccogliendo tutti gli scritti pubblicati sulla rivista zolliana «Conoscenza religiosa» (1969-1983), e analizzando i testi dell’Opera omnia della cui riedizione presso l’editore Marsilio è curatrice dal 2012.

La portata esistenziale e conoscitiva del sodalizio con Zolla e la militanza di ricercatrice indipendente, l’hanno resa per un verso interprete rigorosa di un lascito umanistico notoriamente sui generis e per l’altro formulatrice in prima persona di una visione dell’esistenza che a fronte dell’inevitabilità del conflitto e del dolore, punta a un riscatto nutrito di consapevolezza nella persuasione di una piena conciliabilità di scienza e metafisica nella chiave di una spiritualità laica planetaria. Tra il 2006 e il 2008 un ritiro immersivo in un monastero buddhista in Giappone a Koyasan, è stato determinante a comprendere che arricchire la mente e ingentilire il cuore sono gli unici antidoti efficaci a stabilire circoli di umana empatia altrimenti preclusi.

Opere principali: Il codice della forma, L’armonia estetica. Lineamenti di una civiltà laotziana, La parola e la forma, La cognizione estetica tra Oriente e Occidente, La rinascenza orientale nel pensiero europeo. Pionieri lungo tre secoli, Sugli orienti del pensiero. La natura illuminata e la sua estetica, Aesthetics§Chaos, Labirinti della mente. Visioni del mondo. Il lascito intellettuale di Elémire Zolla nel XXI secolo, Interiorità e finitudine.Il cammino della coscienza:orizzonti eurasiatici. La biblioteca di Zolla di 9800 volumi è stata donata da Marchianò all’Accademia Vivarium novum, Villa Falconieri, Frascati, e l’opera pittorica del padre, l’artista Giuseppe Marchianò (1911-1988) a San Demetrio Corone, il Comune dell’Arberia cosentina di cui il ramo albanese dei Marchianò è originario.

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