Il restauro e un articolato programma di riqualificazione
Sarà lei ad accogliere ogni ospite – sguardo frontale nell’immagine in bianco e nero che sigilla l’icona, nulla se non lei, nessuno sfondo nessuna distrazione. Nella sua casa la caratterizzazione domestica dello spazio cita le antiche partizioni e le mattonelle in graniglia accanto a schermi e reperti, mappe e infografiche; attorno il rosa della sua torre, la struttura modulare che appartiene agli oggetti mentali ultraeducativi, le astrazioni materializzate, a fondamento dell’esperienza e della conoscenza che compare come installazione.
Per Maria Montessori è un altro ritorno a casa, l’ennesimo, dopo quello del 1950 che l’aveva celebrata con ogni onore al culmine di una vita straordinaria. Per lei si accendono le luci e si aprono le porte a 150 anni di distanza – più qualche mese in ossequio ai limiti e alle complessità imposte da una pandemia planetaria.
La città, il territorio e il network locale nazionale e internazionale che si è costituito in suo nome sono pronti ad inaugurare Casa Montessori Chiaravalle, in piazza Mazzini 10: la casa di allora con dentro la casa aumentata da un programma culturale e da un sistema di rappresentazione visiva ed espositiva che celebra la donna e con lei il Metodo per l’educazione come libera espansione dell’individualità.
In quel piccolo appartamento il 31 agosto 1870 nasce Maria Tecla Artemisia Montessori, figlia unica di Alessandro Montessori, un ispettore della locale Manifattura Tabacchi, e di Renilde Stoppani, marchigiana di Monte San Vito, esponente di una famiglia di piccoli proprietari terrieri.
Al primo piano di un palazzo abitato e vitale – intorno negozi, luoghi di socialità e istituzioni culturali – quattro finestre e cinque stanze chiamate per nome, dialogano con lo spazio pubblico e diventano una casa museo. La Stanza della Mappa, la Stanza del Metodo, la Stanza 3.0 (storage multimediale e lab di fruizione e produzione culturale), la Stanza di Lettura e la Stanza Verde aperta al cielo, con i bulbi dei tulipani come ideale raccordo tra la terra natia e l’Olanda, terra di adozione per Maria Montessori. In esposizione pochi cimeli molto simbolici concessi dai discendenti (un sari regalato da uno studente indiano a Londra, l’housecoat che ha accompagnato tante delle sue giornate), qualche reperto di grande empatia con la famiglia originaria (il ricordo stampato per la morte di Renilde), prime edizioni di pubblicazioni essenziali. E l’immagine della leggendaria aula dalle pareti di vetro, la demonstration classroom esposta alla Panama-Pacific International Exposition di San Francisco nel 1915, un vero spettacolo dell’educazione. Non potevano mancare le 1000 lire, stampate in due miliardi settecentoquindicimilioni ottocentocinquantamila pezzi in otto emissioni dal 1990 al 1998 presso l’Officina della Banca d’Italia di Roma. Dopo Giuseppe Verdi e Marco Polo, Maria Montessori sarà l’unica donna nella storia della Repubblica Italiana a cui sia stata dedicata una banconota come supremo riconoscimento all’ingegno e all’influenza esercitata sul suo tempo. Tutto intorno immagini, testi e video che dispiegano una vita di vite, viaggi, studi, relazioni, incontri: un’esistenza iniziata alla luce delle candele e conclusa alla vigilia della conquista dello spazio; in mezzo l’ascesa e la caduta dei totalitarismi, l’avvento della civiltà dei consumi, due guerre mondiali, le conquiste di civilizzazione del ’900, l’avvento della psicanalisi e la teoria della relatività.
Casa Montessori Chiaravalle – la casa, il luogo, il logo – è al centro della comunità reale e dentro la comunità digitale, visitabile da remoto, col sito bilingue italiano/inglese www.casamontessorichiaravalle.it. Il concept del progetto di riqualificazione a cura di Cristiana Colli è intervenuto sulla casa natale e sull’edificio – aree condominiali e accessibilità piena con l’abbattimento delle barriere architettoniche – e ha visto la partecipazione di una ricca e articolata infrastruttura di relazioni pubblica e privata, istituzionale, locale, nazionale e internazionale che nel nome di Maria Montessori ha riconosciuto il senso di una profonda appartenenza. Il Comune di Chiaravalle ha promosso e guidato il processo in collaborazione con la Fondazione Chiaravalle Montessori, l’Opera Nazionale Montessori e l’Association Montessori Internationale, con Carolina Montessori – pronipote di Maria e archivista dell’AMI – in qualità di presidente onoraria del comitato scientifico e progettuale.
Il progetto ha avuto fin dall’inizio il fondamentale e insostituibile sostegno della Regione Marche; e ad esso hanno contribuito anche la Fondazione Cariverona e la Banca d’Italia. Ha inoltre ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri della Cultura, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, del Turismo, dei quattro Atenei marchigiani (Università degli Studi di Camerino, Macerata, Urbino e Politecnica delle Marche) e dell’Associazione Nazionale Case della Memoria (di cui da anni la casa natale di Maria Montessori fa parte). E, a pochi giorni dall’apertura ufficiale, Casa Montessori Chiaravalle ha ricevuto la Medaglia del Presidente della Repubblica.
Il progetto di restauro e l’allestimento sono a cura di PLA/STUDIO – Emanuele Marcotullio, Giacomo Barchiesi, Andrea Antognozzi, Mattia Rebichini; l’identità visiva è concepita e realizzata da CH RO MO – Chris Rocchegiani e Roberto Montani.
La giornata di apertura, alla presenza di Carolina Montessori, prevede alle 16.30 un talk inaugurale presso il Teatro Comunale Valle con l’Amministrazione Comunale, i partner istituzionali e scientifici e i curatori del progetto; alle 18.30 un video mapping celebrativo sulla facciata di Casa Montessori Chiaravalle, che a seguire verrà inaugurata dalle autorità e aperta alla prima di quelle visite guidate e gratuite che sarà possibile effettuare fino al 6 gennaio 2022 (previa prenotazione nel sito). La serata inaugurale si chiuderà in (letterale) bellezza con Fraternità solare, rito sonoro di e con Mariangela Gualtieri, straordinaria autrice e attrice dalla sensibilità estremamente vicina all’universo montessoriano.
Per il Sindaco di Chiaravalle Damiano Costantini “il percorso delle celebrazioni del 150° anniversario della nascita di Maria Montessori, che ha portato alla riqualificazione della sua casa natale, potrebbe essere sintetizzato con un semplice slogan: ritorno a casa. La necessità di restituire centralità alla figura di Maria Montessori, delineando un nuovo modello di crescita per i bambini ispirato ai valori del pensiero montessoriano e configurando una città in cui si senta forte la concezione del rispetto per l’infanzia, della libertà, dell’uguaglianza, della fratellanza, dell’emancipazione, della tolleranza e della pace”.
Francesco Favi, Assessore alla cultura, alla pubblica istruzione, al turismo e alla valorizzazione della figura e del pensiero di Maria Montessori, aggiunge: “L’innovativo progetto di riqualificazione di Casa Montessori Chiaravalle, con la sua densa rete di collaborazioni, ha l’ambizione di fare di Chiaravalle un avamposto di quel mondo a misura di bambino immaginato da Maria Montessori. In lei, come in ogni genio, gli opposti si attraggono e si saldano: ritorno e partenza, fine e inizio, dimensione locale e globale, ancoraggio alle radici e slancio verso il futuro, solitudine e afflato ecumenico, vocazione alla pace e militanza per i diritti, rigore scientifico e prospettiva umanistica, approccio materiale e immateriale alla conoscenza, natura e cultura, verità e bellezza. Ecco perché ci piace pensare a lei come ad una pioniera delle scienze umane, anzi di quello che potremmo definire nuovo umanesimo: una visione che, a partire dalle prodigiose capacità autoeducative del bambino, può orientare in senso armonico il progresso dell’umanità e che, in un’epoca di nuovi confini e conflitti, di crisi e smarrimenti crescenti come quella che stiamo vivendo, è più attuale e più urgente che mai”.
“Casa di connessioni e orizzonti di straordinaria modernità rispetto alle interrogazioni legate ai diritti, all’emancipazione, alla coabitazione tra le culture, alla centralità della scienza come valore di progresso – dice Cristiana Colli, curatrice del progetto di riqualificazione e dell’impianto culturale della Casa. – È un piccolo luogo di interazioni continue, un ipertesto con visioni linguaggi e poetiche che si incrociano, trattenuto da mura perimetrali di identità definita: da un lato la vita appoggiata su una mappa scalabile e incrementale con la dimensione privata e anche planetaria delle influenze e relazioni; dall’altra il suo pensiero nelle “astrazioni materializzate” con l’installazione degli oggetti del Metodo come dispositivo dell’educazione. È una Casa aperta e in divenire, una casa in cammino fatta di respiro etico, empatia e ragionamento, il miglior modo, credo, di onorare Maria Montessori”.
Approfondimenti e prenotazioni sul sito www.casamontessorichiaravalle.it
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