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Un Nobel e la sua storia

quasimodoLa cultura crea lavoro e promuove la città. E’ il messaggio che scaturisce dalla giornata che ha celebrato il 25mo anniversario dell’apertura del “Museo casa natale Salvatore Quasimodo” ed il 62mo anniversario della consegna del Nobel al poeta.

L’associazione Proserpina, che gestisce il museo, e l’associazione Via che cura la gestione della chiesetta rupestre di S. Nicolò inferiore, hanno voluto ricordare, con il contributo dei protagonisti, alcune delle tappe fondamentali che hanno legato ancor più Modica al Nobel per la Letteratura 1959 e l’avvio di una esperienza innovativa come la costituzione della Cooperativa Etnos, che a cominciare dal 1996 si occuperà di alcuni beni culturali in città ma anche della sua promozione turistica. Lo ha ben ricordato, fissando i tempi e citando i protagonisti di quella stagione, Walter Peppe Buscema, presidente e promotore della Etnos. La cooperativa, ha detto Buscema, nasce con 13 componenti, e si occupa sin da subito della gestione della chiesetta rupestre di S. Nicolò e dell’apertura al pubblico delle maggiori chiese in città. Ha anche il merito di allacciare e rinsaldare il rapporto con Alessandro Quasimodo, grazie al quale, con l’ausilio dell’ allora amministrazione Ruta e dell’assessore alla Cultura, Giorgio Sparacino, cura il trasferimento presso la casa natale di via Posterla di mobili e suppellettili del poeta custoditi nella casa di Milano e poi portati a Modica, e con un contributo della Regione di 500 milioni di lire assume la responsabilità della custodia della collezione Quasimodo, tuttora in esposizione a Palazzo della Cultura. Casa Quasimodo, ha ricordato Buscema, sarà poi aperta il 7 dicembre del 1996 ed è stata una scommessa vinta così come la costituzione, insieme a Roccalumera, del Parco Letterario intitolato al poeta.   Il direttore onorario del Museo civico, Giovanni Di Stefano, ha sottolineato la vivacità della città, le tante iniziative che negli anni hanno reso onore al poeta, l’alto valore del suo messaggio e l’opera quotidiana di chi cura i beni culturali in città. L’assessore alla Cultura Maria Monisteri ha posto l’accento sul binomio ormai inscindibile tra Modica e il suo Nobel e le tante iniziative intraprese dal Museo. L’assessore ha poi preannunciato la partecipazione della città al Salone del turismo archeologico di Firenze con “Modica e i suoi musei”. Alessandro Quasimodo, ha chiuso la serie degli interventi con un video messaggio in cui ha manifestato il su vivo apprezzamento per quanto è stato fatto negli anni per ricordare la figura del padre con particolare riferimento agli eventi promossi presso la casa natale.  Dopo la visita dell’archivio storico permanente di Salvatore Quasimodo e la Stanza della Poesia, un folto gruppo di partecipanti, tra cui le classi del corso serale del “Principi Grimaldi”, del “Verga”, gli studenti del Centro provinciale per l’istruzione degli Adulti con la dirigente Anna Caratozzolo e del “Cataudella” di Scicli,  guidati dalla docente Mirella Spillichi,  hanno visitato alcuni dei luoghi quasimodiani del centro storico con Sabrina Tavolacci dell’associazione Via per poi concludere a Casa Quasimodo dove, dopo la visita del museo con la visione di alcuni filmati della cerimonia della consegna del Nobel, Ernesto Ruta ha letto alcune poesie di Quasimodo tra cui “Lettera alla madre” e “Lamento per il Sud”. In conclusione una corona d’alloro è stata deposta sulla lapide affissa all’ingresso della Casa Museo.

                                                                                                                                                  

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