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Palazzo Lanza Tomasi a Palermo diventa Casa della Memoria

L’abitazione di Tomasi di Lampedusa nell’associazione nazionale 

Tomasi OKPalazzo Lanza Tomasi a Palermo, abitato negli ultimi anni di vita da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, entra a far parte dell’Associazione Nazionale Case della Memoria.

 

Salgono così a sei le case museo siciliane che aderiscono all’associazione, unica rete a livello nazionale di case museo di personaggi illustri. Il palazzo, dove si conserva il manoscritto originale del Gattopardo e dove è visitabile la biblioteca privata dello scrittore, è tutt’ora abitato dagli eredi, mentre la parte monumentale costituisce il Museo dedicato al celebre scrittore siciliano.

«Siamo molto felici di accogliere una nuova casa siciliana nella nostra rete di case museo – commenta Adriano Rigoli presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. La Sicilia è una regione a cui siamo molto legati e nella quale speriamo di poter accogliere presto nuove realtà, con l’obbiettivo di portare avanti il nostro lavoro di valorizzazione a livello nazionale. Ci dà grande soddisfazione poter annunciare l’ingresso di casa museo così prestigiosa, dal punto di vista culturale ma anche architettonico».

«Il Gattopardo, anche grazie al celebre adattamento cinematografico di Luchino Visconti, è entrato a far parte dell’immaginario comune – aggiunge Marco Capaccioli vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria -. Per questo ci fa davvero piacere accogliere nella nostra rete Palazzo Lanza Tomasi, dove è custodito il manoscritto di un capolavoro. Anche se gli onori a lui tributati sono arrivati postumi, Giuseppe Tomasi di Lampedusa è una colonna portante, di cui abbiamo il dovere di conservare la memoria».

«In qualità di coordinatore dell’Associazione Nazionale Case della Memoria per la Sicilia e la Calabria non posso che esprimere tutta la mia soddisfazione per l’ingresso di un’altra casa siciliana di personaggi illustri all’interno dell’associazione – commenta Giuseppe Nuccio Iacono -. È per me motivo di orgoglio leggere tra i nomi legati alle Case della Memoria anche quello di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, vera e propria icona della nostra Sicilia».

«Io e mia moglie siamo molto felici ed onorati che il nostro Palazzo Lanza Tomasi sia stato accettato a far parte dell'Associazione Nazionale Case della Memoria – commenta Gioacchino Lanza Tomasi -. Pensiamo sia anche un doveroso tributo alla memoria di un grande scrittore che ha lasciato al mondo un capolavoro del quale non ha purtroppo potuto vedere il successo. Entrambi dedichiamo tutte le nostre energie a mantenere vivo il suo ricordo conservando con affetto il luogo in cui ha trascorso gli ultimi anni di vita, i suoi manoscritti, i documenti della sua famiglia, i libri e i pochi arredi sopravvissuti alla guerra. Riteniamo giusto che il suo lascito non rimanga circoscritto soltanto a noi eredi che lo abbiamo ricevuto in custodia ma venga condiviso con chiunque ne possa comprendere l'importanza e il valore. Ringraziamo quindi di cuore l'Associazione Nazionale Case della Memoria per avere riconosciuto ed apprezzato questo nostro impegno».

Palazzo Lanza Tomasi, Palermo 

Palazzo Lanza Tomasi fu edificato tra la fine del 1600 e l'inizio del 1700 sulle casematte militari retrostanti le mura cinquecentesche della città di Palermo, nel cuore del quartiere Kalsa. Nel 1728 i Padri Teatini lo adibirono a Collegio imperiale, poi chiuso. Nel 1768 fu acquistato dal Principe Giuseppe Amato di Galati e, nel 1849 dal Principe Giulio Fabrizio di Lampedusa. Nel 1862 i De Pace, famiglia di armatori imparentati con i Florio, acquistarono metà del Palazzo. Nel 1948 Giuseppe Tomasi di Lampedusa ricomprerà la proprietà dai De Pace e vi vivrà fino alla morte (1957). Il figlio, Gioacchino Lanza Tomasi dei conti di Assaro e duca di Palma, adottato nel 1956 dal cugino Giuseppe Tomasi, ha riunificato la proprietà negli anni Sessanta e compiuto un completo restauro dell'edificio.

Nel palazzo è custodita la biblioteca storica di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, rimasta intatta dall’epoca della sua morte. Nella sala da ballo sono esposti tutti i suoi manoscritti: il manoscritto completo de Il Gattopardo, quello della quarta parte del romanzo contenente una pagina che non compare nella pubblicazione, il dattiloscritto, i manoscritti delle Lezioni di Letteratura Francese e Inglese e de I Racconti, una prima stesura de La Sirena.

Nella sala dedicata alla famiglia Tomasi di Lampedusa sono esposti quadri, oggetti e documenti della famiglia dello scrittore, come il ritratto del Principe Giulio Fabrizio Tomasi di Lampedusa, bisnonno dello scrittore, un astronomo dilettante, ed il modello per il protagonista de Il Gattopardo. E ancora, i due schedari della biblioteca dello scrittore e i ritratti della famiglia Tasca Mastrogiovanni Filangeri di Cutò a cui apparteneva la madre dello scrittore.

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