Messa e benedizione degli animali per la festa del Santo patrono

Nella memoria popolare si ricorda di quando era ancora attiva la Fattoria del Mulinaccio e il 17 gennaio, dopo la Messa solenne in cappella, il sacerdote usciva a benedire cavalli, mucche e altri animali, tutti agghindati, disposti in ordine lungo la strada davanti alla facciata dell’oratorio su cui campeggia la statua del patrono degli animali. Una tradizione ormai radicata: ancora oggi la celebrazione è seguita dalla benedizione degli animali, del fieno e della biada ma anche dei tradizionali Panini di Sant’Antonio. Si tratta di panini leggermente dolci che in passato si preparavano in casa per poi essere portati in chiesa a benedire insieme agli animali così che, una volta consumati dalla famiglia, la protezione del Santo si estendesse anche a questa.
Ma la celebrazione per la festa di Sant’Antonio a Vaiano diventa anche l'occasione per visitare l’oratorio della Villa del Mulinaccio,Casa della Memoria di Filippo Sassetti, mercante, linguista e viaggiatore che la acquisì sulla fine del 1400. L’oratorio, capolavoro del barocchetto pratese, custodisce interessanti opere d’arte: in particolare, sull’altar maggiore, una tela del 1845 del pittore pratese Antonio Marini, raffigurante La Madonna col Bambino in trono tra San Giovanni Evangelista e Sant’Antonio Abate; ad esso fanno da pendant due statue barocche raffiguranti la Madonna Immacolata e Sant’ Antonio da Padova.
L'iniziativa è organizzata dal Museo della Badia di Vaiano - Casa della Memoria dello scrittore Agnolo Firenzuola, in collaborazione con il Comune di Vaiano e la Parrocchia di San Salvatore a Vaiano. Per informazioni è possibile contattare Adriano Rigoli, coordinatore del Museo della Badia di Vaiano: 328.6938733;