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Margherita Riggio ambasciatrice del mondo della memoria verghiana

DI Giuseppe Nuccio Iacono

È Stato un vero onore essere stati accolti nell’incantevole atmosfera di Vizzini, dalla Professoressa Margherita Riggio che ci ha accompagnati in un viaggio nel mondo verghiano per molti versi  inedito, ricco di scoperte e avvolto da fascino.

Come referente della Rete Nazionale case della Memoria ho avuto modo di analizzare gli iconemi verghiani di Vizzini; ossia quei segni di una presenza immateriale e materiale di memorie che formano il crogiuolo brillante di Vizzini.  Come Museologo, insieme ai miei collaboratori del Museo del Costume del Castello di Donnafugata, Simona Occhipinti, Giancarlo Tribuni Silvestri e Antonio Sortino Trono, abbiamo avuto l’onore di ammirare il grande lavoro che vede da diversi anni la prof.ssa Margherita Riggio impegnata nel consolidare, approfondire, diffondere e promuovere la figura di Giovanni Verga.

Questa sua esperienza si è tradotta nelle linee realizzate, e linee guida del Museo dell’immaginario verghiano dove la “iniziazione” espositiva e l’incipit progettuale  si traduce in un allestimento che fa trasparire quel incessante desiderio di ricercare l'anima in tutte le cose, nelle persone e nelle opere del verismo.

Ci ha fatto molto piacere il suo discorrere morbido e profondo, i toni cordiali e la competenza. È piacevole incontrare qualcuno in grado di riservare una accoglienza segnata da alta professionalità.

Con la passeggiata vizzinese abbiamo tracciato le linee di un concetto museologico dove il patrimonio non è solamente da relegare alle sale di un Museo o di una Casa museo. Qui, nella città e nel suo territorio è possibile soddisfare il bisogno interiore di ritrovare la "nuda verità" dietro le sontuose facciate tardobarocche di chiese e palazzi e dietro l’umile e povera composizione di casette.  Ogni luogo è la trasposizione della realtà umana e dell'apparenza umana. Una ricerca della semplicità che può essere colta solo da chi ha occhi per osservare.

Margherita Riggio cerca di sondare il mistero che è nascosto in ogni essere umano e nelle cose che lo riguardano. È riuscita a leggere e ad esprimere esattamente le opere e il pensiero del Verga per trasmetterlo in emozioni culturali e risonanze emotive nelle sale del Museo dell’immaginario Verghiano e nella città del “verismo”. E questa armonia progettuale e di studio segue il percorso ambizioso e affascinante che trova evidenza nei luoghi.

Nella giornata “visita -studio” declinando i principi della museologia, con quello della storia dell’arte e letteratura, insieme ai discorsi sulla promozione dei luoghi della memoria, abbiamo colto meglio le armonie culturali e sociali che legano la letteratura del Verismo al territorio. Inscindibile come lo è il suono dal pianoforte; il canto dall’ugola. Inscindibile come lo sono Vizzini e le sue campagne dai pensieri di Verga. Inscindibile come lo è  la grande Letteratura dalla Eternità.  

Un territorio può essere casa museo! E auspichiamo che la professoressa Riggio possa continuare questa sua missione culturale offrendo il suo impegno per un circuito della memoria verghiana, a tutto vantaggio della diffusione e promozione culturale e turistico territoriale …specie in un anno che dovrà preannunciarsi di grande impatto per il centenario della morte di Giovanni Verga.

Come scongiuro e in maniera ironica…. preferiamo pensarla come Ambasciatrice e non come “Profetessa”….perchè in Patria si rischia spesso di non essere ascoltati come il merito vuole. Nel frattempo ritorneremo, insieme a Margherita Riggio per informare la rete Nazionale delle case della memoria sui programmi tanto attesi e dedicati dalla città di Vizzini al centenario della morte di Verga.

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