Il Giardino di Casa Cuseni, completato nel 1920, è una straordinaria opera dell’ingegno umano, una creazione intellettuale voluta da una raffinata committenza britannica forte del pensiero romantico di John Keats, di Percy Bysshe Shelley, di Lord George Byron, degli insegnamenti socio-politici di John Ruskin, dell’Arts and Crafts di William Morris e della grande spiritualità tipica di quel periodo. Questo giardino, ricco di arte, storia, botanica e teosofia, nel corso del secolo scorso, travagliato da grandi conflitti mondiali e rivolgimenti socio-politici ha, invece, mantenuto inalterata la sua autenticità e la sua originalità. La Fondazione Casa Cuseni ha pubblicato i primi cento anni della sua storia, consapevoli che il solo modo per difendere il patrimonio artistico di Casa Cuseni è la conoscenza e la sua fruizione.
Per comprendere il significato architettonico del giardino di Casa Cuseni bisogna pensare all’inizio del Novecento, quando l'industria, il progresso, il materialismo scientifico ed economico aveva messo in crisi i valori dell’identità dell’uomo. Le scuole teosofiche dell’epoca pensarono di poter aiutare l’umanità attraverso un percorso di accrescimento interiore che permettesse all’individuo di giungere a un livello di conoscenza superiore, spirituale. I più importanti teosofi dell’epoca si riunirono a Casa Cuseni tra il 1907 e il 1914, affermando che sopra lo spazio fisico, così come noi lo percepiamo, esisteva uno spazio astrale, che poteva essere compreso e visto solo dopo uno straordinario e faticoso lavoro di miglioramento interiore. In questo spazio i nostri pensieri e le nostre emozioni fluttuano con precise forme e precisi colori. Wassily Kandinsky, loro allievo, propose nelle sue tele le “forme del pensiero” la dimensione astrale definita astratta ma che in verità esiste nella nostra realtà. Nel 1914 Giacomo Balla e Fortunaro Depero realizzarono nel giardino di Casa Cuseni un percorso spirituale, quasi un portale, per giungere ad una dimensione superiore della conoscenza e dare fisicità, (come diranno poi nel Manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo), “all'invisibile, all'impalpabile, all'imponderabile, all'impercettibile”.
Oggi come allora: il recupero
Art Decò, Art Nouveau, Arts and Crafts, Futurismo, esoterismo, teosofia e flora mediterranea contraddistinguono questo giardino rendendolo unico nel suo genere. Disegnato per avere un alto valore estetico e filosofico, diviso in dieci livelli, il giardino di Casa Cuseni è una grande scenografia realizzata con il contributo di Sir Alfred E. East e di Cecil A. Hunt, che hanno utilizzato l’Etna ed il golfo di Naxos quali attori principali della scena. L’ingresso al giardino, in puro Art Decò, è stato realizzato nel 1931 da Sir Frank Brangwyn, Accademico Reale britannico, ed è l’inizio di un percorso alchemico che porta al secondo livello, decorato dal pittore futurista Fortunato Depero che qui ha stilizzato elementi di repertorio esoterico e classico: Accanto all’Albero della Vita, la sintesi dei più noti e importanti insegnamenti della Cabala, troviamo Giano bifronte, il passato ed il futuro, l’inizio e la fine, la rinascita, la metamorfosi, la porta che si oltrepassa per una nuova vita, quella che il primo proprietario di questo giardino, Robert Hawthorn Kitson, desiderava e per questo lasciò l’amata Inghilterra come fecero prima di lui Oscar Wilde e Lord George Byron. Al terzo livello troviamo altri manufatti e specie botaniche importate dall’Africa settentrionale. Il quarto livello si veste di bianco, di rosa e di viola durante la fioritura di glicini secolari. In questo spazio il barone tedesco Wilhelm von Gloeden realizzò alcune fotografie che hanno contribuito a rendere Taormina famosa nel mondo. Al quinto livello, una terrazza panoramica, il belvedere, mostra in tutta la sua bellezza l’Etna e il mare. Da questo livello s’inizia già a percepire il disegno generale del giardino, non solo una perfetta pianta Cabala, un personale percorso per giungere al Sè, ma si nota la simbologia costruttiva, un asse ideale tra il camino centrale della casa, che rappresenta il fuoco, e le sottostanti fontane, che rappresentano l’acqua, a ricordarci il greco Empedocle e la Magna Grecia. Da questa terrazza si passa al sesto livello, utilizzato nel 1925 da Sir Frank Brangwyn come scenografia generale per i disegni preparatori dei British Empire Panels che avrebbero dovuto decorare la Galleria Reale della Casa dei Lords di Westminster (UK). Questo spazio, a sinistra della Casa, è ricco di piante mediterranee, rose, bougainville, glicini, arance e orchidee piantate nel corso della secolare esistenza di questo giardino. Il settimo livello è un puro esercizio di estetica, scenografia e storia, affidato alla sapienza di Giacomo Balla che ha disegnato le decorazioni del muro di contenimento superiore e una scultura dinamica, e a Sir Frank Brangwyn che ha proposto pinnacoli e recinzioni tipiche del repertorio medievale di August W. Pugin, che egli tanto considerava.
Una bordura di piante mediterranee decora i vialetti che portano all’ottavo livello, l’opera più grandiosa realizzata in questo giardino, ancora oggi nelle medesime condizioni originali. Si tratta della realizzazione di uno spazio per le pratiche filosofiche, la perfetta stilizzazione del Tempio di Re Salomone, con una dettagliata simbologia alchemica disegnata dal Giacomo Balla nel 1914. Quest’architettura simbolica deve essere osservata dal livello più alto, il nono, dove una circolare seduta custodisce visivamente il Tempio. Il nono livello è caratterizzato da un gruppetto di cipressi, il luogo preferito di Roger Peyrefitte, che “… solo con l’Etna e il golfo di Naxos dinnanzi a me potevo scrivere, appoggiato al mio cipresso preferito che emanava una resina profumata …”. Al decimo livello è stata realizzata una grande vasca di raccolta delle acque piovane. Questo livello è pura estetica, design, Arts and Crafts, Art Nouveau, Futurismo, filosofia, ingegneria, scenografia, mitologia, ma soprattutto è pura teosofia. L’eccezionalità scenografica di questo spazio è la posizione, perfettamente di fronte all’Etna che, quando la vasca è piena, si riflette in tutta la sua maestosità. I pilastri ricordano i disegni di Jessie King, stilista di A. L. Liberty, mentre il pannello di decoro, sopra una seduta, è opera di Giacomo Balla. L’acqua piovana qui raccolta è distribuita, fluendo naturalmente per gravità nelle vasche del Tempio sottostante. Oggi il giardino di Casa Cuseni è ancora in restauro, ma gli elementi architettonici che un occasionale visitatore notava nel 1931 sono tutti presenti. Abbiamo restaurato l’architettura principale del giardino e restituito il valore artistico, filosofico e spirituale a quella che crediamo sia una straordinaria opera dell’ingegno umano, una creazione intellettuale voluta da una raffinata committenza anglosassone forte del pensiero romantico di John Keats, di Percy Bysshe Shelley, di Lord George Byron, degli insegnamenti socio-politici di John Ruskin, dell’Arts and Crafts di William Morris e della grande spiritualità tipica di quel periodo.