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La grandezza dell'arte, le tragedie della storia 10 novembre 2015|Biblioteca comunale Forteguerriana di Pistoia

La grandezza dell'arte, le tragedie della storia
10 novembre 2015 (ore 17)|Biblioteca comunale Forteguerriana di Pistoia

Elena Pontiggia

MARIO SIRONI

La grandezza dell'arte, le tragedie della storia

Ed.Johan & Levi, Milano 2015


Con Elena Pontiggia intervengono:Carlo Fabrizio Carli(criticod'arte-Roma), Rossella Campana (Storica dell'arte- Firenze),Aurelio Pezzola( Politecnico di Milano)

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            «L’arte non ha bisogno di riuscire simpatica, ma esige grandezza» ha scritto Sironi. Sono parole che si attagliano anche a lui, pittore di periferie inospitali eppure imponenti come cattedrali moderne.

            Curiosamente mancava ancora una biografia di Sironi e ora questo bel libro, firmato da Elena Pontiggia per i tipi di Johan&Levi, colma la lacuna. E' una biografia appassionante che sfata tanti luoghi comuni sull'artista e sulla sua inesausta attività pittorica: il Sironi avanguardista prima e classico poi, l'artista murale e monumentale per eccellenza negli anni Trenta, il pittore che seppe suscitare l'ammirazione di Pablo Picasso, che pure non era uno tenero nei confronti dei colleghi, e che così si espresse:« Avete un grande artista, forse il più grande del momento e non ve ne rendete conto».

            Futurista a partire dal 1913, Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano 1961) negli anni venti ha dato ai suoi paesaggi urbani la forza delle architetture classiche e alle sue figure la solennità dei ritratti antichi. Di una classicità moderna, è stato infatti uno dei maggiori protagonisti tra le due guerre: prima con il movimento del Novecento Italiano, che si forma a Milano nel 1922; poi con il sogno visionario di una rinascita dell’affresco e del mosaico Amico personale di Mussolini, Sironi vedeva in lui una speranza per le arti in Italia, eppure, puntualizza la Pontiggia, la sua arte, potente e dolorosa, non diventerà mai un'arte di Stato. Il suo desiderio di ritornare alla Grande Decorazione Anticagli era nato già durante la giovinezza trascorsa a Roma, quando, come diceva, passavano davanti ai suoi occhi «gli splendidi fantasmi dell’arte classica».

La vita non ha risparmiato Sironi: la perdita del padre a tredici anni, le crisi depressive, la guerra; poi la miseria, la contrastata vicenda familiare, le polemiche sulla sua pittura, i ritmi di lavoro massacranti che gli minano la salute; il crollo dei suoi ideali politici e un’esecuzione sommaria evitata in extremis (grazie all’intervento di Gianni Rodari, partigiano ma suo estimatore); infine la perdita della figlia Rossana, suicidatasi a diciotto anni nel 1948. «Tuttavia la sua pittura oppone alle tragedie dell’esistenza e della storia un’ostinata volontà costruttiva.Almeno fino alla stagione ultima quando Sironi, svaniti sogni e illusioni, dipinge città frananti e visioni dell'Apocalisse».



Elena Pontiggia, storico dell’arte, è docente all’”Accademia di Brera”, Milano. Si occupa in particolare dell’arte internazionale fra le due guerre e del rapporto fra modernità e classicità. Collabora alla “Stampa” e a varie riviste. Tra i suoi ultimi volumi: Hopper (2004); Modernità e classicità. Il Ritorno all’ordine in Europa (2008, premio Carducci 2009); Sigfrido Bartolini - I Monotipi Catalogo generale (2010)Christian Schad (in corso di stampa). Su Sironi ha curato numerose mostre e pubblicazioni.

Carlo Fabrizio Carli – Critico d'arte - Nel settore dell’arte contemporanea, ha pubblicato scritti                                  curato mostre e cataloghi, in particolare sul Novecento.Ha fatto parte a lungo                              del CdA della Fondazione Quadriennale d’Arte di Roma.  

Rossella Campana Storica dell'arte, studiosa del novecento e curatrice di mostre anche presso la                              Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti

Aurelio Pezzola –   Architetto - Docente di Architettura al Politecnico di Milano- Studioso                                      dell'Architettura del '900

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Info: Sala Gatteschi - Biblioteca Forteguerriana – Piazza della Sapienza 5, Pistoia

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         “Associazione Centro Studi Sigfrido Bartolini”

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Presentazione del libro



            «L’arte non ha bisogno di riuscire simpatica, ma esige grandezza» ha scritto Sironi. Sono parole che si attagliano anche a lui, pittore di periferie inospitali eppure imponenti come cattedrali moderne.

Futurista a partire dal 1913, Mario Sironi (Sassari 1885 – Milano 1961) negli anni venti ha espresso l’aspetto più duro della città e della vita contemporanea, ma insieme ha dato ai suoi paesaggi urbani la forza delle architetture classiche e alle sue figure la solennità dei ritratti antichi. Di una classicità moderna, è stato infatti uno dei maggiori protagonisti tra le due guerre: prima con il movimento del Novecento Italiano, che si forma a Milano nel 1922; poi con il sogno visionario di una rinascita dell’affresco e del mosaico Amico personale di Mussolini, Sironi vedeva in lui una speranza per le arti in Italia, eppure, puntualizza la Pontiggia, la sua arte, potente e dolorosa, non diventerà mai un'arte di Stato.

Il suo desiderio di ritornare alla Grande Decorazione Anticagli era nato già durante la giovinezza trascorsa a Roma, quando, come diceva, passavano davanti ai suoi occhi «gli splendidi fantasmi dell’arte classica».

Curiosamente mancava ancora una biografia di Sironi e ora questo bel libro firmato da Elena Pontiggia colma la lacuna e sfata tanti luoghi comuni sull'artista e sulla sua inesausta attività pittorica: il Sironi avanguardista prima e classico poi, l'artista murale e monumentale per eccellenza negli anni Trenta, il pittore che seppe suscitare l'ammirazione di Pablo Picasso, che pure non era uno tenero nei congronti dei colleghi e che così si espresse:« Avete un grande artista, forse il più grande del momento e non ve ne rendete conto».

La vita non ha risparmiato Sironi: la perdita del padre a tredici anni, le crisi depressive, la guerra; poi la miseria, la contrastata vicenda familiare, le polemiche sulla sua pittura, i ritmi di lavoro massacranti che gli minano la salute; il crollo dei suoi ideali politici e un’esecuzione sommaria evitata in extremis (grazie all’intervento di Gianni Rodari, partigiano ma suo estimatore); infine la perdita della figlia Rossana, suicidatasi a diciotto anni nel 1948. Tuttavia la sua pittura oppone alle tragedie dell’esistenza e della storia un’ostinata volontà costruttiva, fino alla stagione ultima quando Sironi, svaniti sogni e illusioni, dipinge città frananti e visioni dell’Apocalisse.



Elena Pontiggia, storico dell’arte, è docente all’Accademia di Brera. Si occupa in particolare dell’arte internazionale fra le due guerre e del rapporto fra modernità e classicità. Collabora alla “Stampa” e a varie riviste. Tra i suoi ultimi volumi: Hopper (2004); Modernità e classicità. Il Ritorno all’ordine in Europa (2008, premio Carducci 2009); Sigfrido Bartolini - I Monotipi Catalogo generale (2010)Christian Schad (in corso di stampa). Su Sironi ha curato numerose mostre e pubblicazioni.

Elena Pontiggia – Storica dell'Arte – Docente di Storia dell'Arte all' “Accademia di Belle Arti di                            Brera”, Milano



Carlo Fabrizio Carli – Critico d'Arte - Giornalista - Consigliere di amministrazione della                                                 Fondazione Quadriennale d’Arte di Roma.

Rossella Campana - Svolge attività di ricerca e studio nel settore dell’arte moderna presso la                                      Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.                                       

Aurelio Pezzola –   Architetto - Docente di Architettura al Politecnico di Milano- Studioso                                      dell'Architettura del '900










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