Casa Museo Renzo Savini - Bologna
Uomo colto, nato a Bagnacavallo nel 1931, di formazione classica, studia prima al liceo classico presso il Collegio ”Alla Querce” a Firenze, si diploma quindi alla facoltà di Giurisprudenza presso l’Università di Bologna dove incontra Nina de Beni, studentessa della facoltà di Agraria, che poi sposerà. La sua attività quotidiana di professionista e di padre di famiglia è stata costantemente caratterizzata da un fare artistico puntiglioso con una personalissima metodologia. Una ricerca attenta che, iniziata negli anni Sessanta, termina con la scomparsa del protagonista nel 2018.
Nel 1964 commissiona all’architetto Raoul Biancani il progetto della casa costruita con materiali diversi: mattoni a vista, muratura, legno e grandi vetrate. In questo interessante stabile che si sviluppa su tre piani, il pieno dei muri in mattoncino è in costante gioco armonico con le grandi aperture delle finestre. La luce naturale inonda questi spazi, nelle diverse ore del giorno essa esalta prima una zona e poi un’altra, giocando con le superfici e le cromie degli oggetti posizionati all’interno degli spazi stessi.
Manufatti sospesi nel vuoto, lacerti di bassorilievi rinascimentali sono stati da lui incastonati nelle pareti interne ed esterne. Statue di presepe barocco, oltre quelle di stilema rococò, posizionate su grandi e lunghi tavoli le terrecotte di scuola emiliana del Settecento dialogano con anfore e con sculture lignee policrome tardo barocche. Materiali pieni e opachi alternati alle trasparenze dei vetri antichi o di fattura moderna, come il grande lampadario di Venini, oltre a cristalli degli anni Cinquanta.
Non era solo il manufatto artistico che lo interessava, ma anche semplici oggetti lo colpivano, oppure elementi prelevati dalla natura, in particolare modo le pietre, alla stessa stregua di dipinti, terrecotte, sculture lignee, capitelli rinascimentali, fiori in carta di antica fattura, bambole, giocattoli.