Villa Galileo (Firenze)
Villa Il Gioiello si trova a Firenze nella zona di Arcetri e insieme al suo giardino racconta ancora oggi ai suoi visitatori gli studi scientifici, gli affetti familiari, le relazioni con gli allievi e la passione per le vigne di Galileo.
Lo scienziato affittò la Villa nel 1631, spinto dalla figlia Virginia, monaca insieme alla sorella minore nel monastero di San Matteo, poco distante. Le figlie desideravano che il padre, ormai anziano, abitasse vicino. E, infatti, dalla finestra della stanza di Villa Il Gioiello che scelse come studio, Galileo poteva vedere la vigna del convento delle sue figlie.
Parte di una tenuta denominata "il Gioiello", la Villa, dal 1920 Monumento Nazionale, appartiene al Demanio dello Stato, settore storico-artistico, in consegna all'Università degli Studi di Firenze che, attraverso il Sistema Museale di Ateneo, cura il mantenimento e la valorizzazione della Villa e del resede con l'appezzamento di terreno dove era l'orto galileiano. Restaurata nel 2006, la Villa ospita conferenze e seminari organizzati dai centri di ricerca e alta formazione di Arcetri, uniti dall'accordo denominato "Colle di Galileo".
Nell’ottobre del 2018, grazie a un progetto promosso da Fondazione CR Firenze e dal ‘Il Colle di Galileo’ con il supporto del Museo Galileo e dell’Accademia dei Georgofili è stato inaugurato un nuovo allestimento. Gli interventi si sono concentrati sulla ricostruzione e sull’arredo di alcuni ambienti significativi: lo studiolo, la cucina e la cantina. Nel primo, uno dei luoghi più suggestivi del complesso, il mobilio è autentico, del Seicento o del secolo precedente, scelto da antiquari guidati anche dall’inventario della villa redatto nei tempi successivi alla morte di Galileo.
Le cantine e la cucina erano locali intatti, ma totalmente privi di arredi. La loro ricostruzione, curata dall’Accademia dei Georgofili, si è basata su studi che hanno permesso di definire un’ipotesi verosimile del materiale e degli oggetti contenuti: le botti e il piccolo tino sono stati costruiti seguendo le tecniche di allora; altri contenitori sono oggetti di antiquariato. Fiaschi, brocche e bicchieri di vetro sono stati riprodotti attraverso i quadri dell’epoca, mentre un tavolo di legno e dei panchetti sono stati realizzati secondo stilemi tratti da rappresentazioni iconografiche coeve.