Covili Gino

  • Indirizzo: Casa Museo Gino Covili
    Via Isonzo 1/3/5
    41026 Pavullo nel Frignano (MO)

    Telefono Informazioni Generali:
    +393931010101
    Telefono Assistenza Prenotazioni:
    +393931010102

  • Orario: SOLO SU APPUNTAMENTO

  • Sito internet: coviliarte
  • Contatti: contatti

Casa Museo Gino Covili - Pavullo nel Frignano (MO)

Gino Covili nasce a Pavullo nel Frignano, sull’Appennino modenese, il 21 marzo 1918, il paese che non lascerà mai, dove ha sempre vissuto e lavorato, e dove muore il 6 maggio 2005.
Covili è un autodidatta, non ha maestri, non ha scuola, inizia dipingendo dal vero, all’aperto di fronte al paesaggio. Dopo questa esperienza inizia per Covili il duro lavoro per la conquista del suo linguaggio perfezionando la sua tecnica mista che diventerà per il pittore quella più congeniale.
È considerato il grande “irregolare” della pittura italiana della seconda metà del ‘900.

La passione per il disegno si manifesta fin da bambino. Per Covili il territorio ha rappresentato scuola e vita. Terre, animali, donne e uomini gli parlano, e lui li studia nei loro molteplici aspetti, perché entro i confini del suo orizzonte, ognuno di loro ha lavorato, sofferto, combattuto, amato.
Dal 1950 al 2005 Gino Covili ha realizzato più di 3000 opere. Nasce, così, un grande affresco che coglie e fissa nella memoria di un mondo, quel mondo, che si sta trasformando e anche perdendo.
È dunque una missione quella del pittore: ricordare, conservare per sempre ed è una vocazione artistica che si è affermata prepotentemente, malgrado tutti gli ostacoli e tutte le difficoltà che hanno segnato la sua vita. Quella di Covili è stata un’impresa unica, di coraggio e determinazione, spesso solitario, solo con “Gli Eroi” delle sue opere.
Un artista visionario, a volte fiabesco, anche nelle opere più inquiete e drammatiche.
Il suo linguaggio pittorico è più d’ascendenza “epica” che di radice espressionista. Un pittore di cicli potenti e famosi: Zebio Còtal, Racconto Partigiano, Gli Esclusi, Donne Perdute, Francesco, L’Ultimo Eroe, Il Paese Ritrovato. La narrazione è ricca e autentica ed il luogo pittorico di Covili incamera così la sua terra, l’Appennino, che l’artista sigilla nella forza di un simbolo, una terra mitica e concreta, arcaica e atemporale, che per il pittore non si riferisce a un momento temporale definito, per diventare nella sua fantasia “la terra d’utopia”. Nella sua pittura si avverte l’urgenza di dare voce e immagine a un universo duro, ma proprio per questo anche fragile, quasi sempre marginale, subalterno, e perciò escluso dai percorsi che di solito definiscono la storia formale.
Covili ci ha lasciato nel 2005 e il racconto di una vita continua nelle sue opere, suggerendo sempre nuove letture e nuove narrazioni.
Oggi, a Pavullo nel Frignano - a circa 40 km a sud di Modena, a 50 km a ovest di Bologna, a 50 km a est di Reggio Emilia e a 100 km a nord di Lucca - nella casa che Covili ha voluto, tra bosco e città, a stretto contatto con la natura, è aperta la sua Casa Museo. Al visitatore è riservata un’immersione totale tra le opere e i capolavori più belli e significativi, proprio nel luogo dove l’artista ha vissuto, le ha immaginate, realizzate e custodite per tutti noi.

 

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