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Empoli | L'ORT, con Federico Maria Sardelli, fa rivivere i 'dimenticati' Filz, Kraus e il figlio di Bach

Empoli | L'ORT, con Federico Maria Sardelli, fa rivivere i 'dimenticati' Filz, Kraus e il figlio di Bach
L'appuntamento sarà mercoledì 10 gennaio al Teatro Shalom

Al via la Stagione dei Concerti del Centro Studi Musicali 'Ferruccio Busoni'. Il primo appuntamento è con l'Orchestra della Toscana e un esperto vivaldiano doc: Federico Maria Sardelli. Il maestro farà rivivere autori dimenticati come Filz, Kraus, e il figlio di Bach, Carl Philipp Emanuel. L'appuntamento sarà il prossimo mercoledì, 10 gennaio, al Teatro Shalom. A differenza di quanto programmato precedentemente, per motivi tecnici, il concerto si terrà nella sala di Via Busoni, anziché all'Excelsior.

Mercoledì 10 gennaio 2018, ore 21 - Teatro Shalom
ORCHESTRA DELLA TOSCANA
Federico Maria Sardelli, direttore
J. M. KRAUS (1756-1792), Olympia, Ouverture VB 29
W.A. MOZART (1756-1791), Don Giovanni K 527, Ouverture
F. J. HAYDN (1732-1809), Sinfonia in sol minore Hob. I, 39 -Allegro assai, Andante, Minuetto, Finale*
J. A. FILTZ (1733-1760), Sinfonia in sol minore op. II n. 2 - Allegro, Andante, Allegro assai
C. Ph. E. BACH (1714-1788), Sinfonia in re maggiore Wq 176, H 651 - Allegro assai, Andante, Presto
W. A. MOZART, Sinfonia n. 25 in sol minore K 183 - Allegro con brio, Andante, Minuetto, Allegro
IL CONCERTO - Ambisce ad avere la densità di un saggio musicologico questo concerto diretto da Federico Maria Sardelli, accreditato tra i maggiori specialisti vivaldiani ma capace di muoversi con disinvoltura dalla musica medievale fino a quella di fine Settecento, e che è inoltre scrittore e disegnatore. Vi si disseppelliscono autori dimenticati dalla storia (come Anton Filtz, violoncellista nell'orchestra di Mannheim, e Johann Martin Kraus, coetaneo di Mozart e maestro di cappella alla corte di Gustavo III di Svezia), o come minimo trascurati (come Carl Philipp Emanuel Bach, attivo prima a Berlino presso Federico II di Prussia, poi ad Amburgo). Il tutto per comprendere meglio su quale terreno sia fiorito lo stile classico viennese espresso poi compiutamente da Haydn e Mozart.

IL DIRETTORE - Federico Maria Sardelli ha fondato nel 1984 l'orchestra barocca Modo Antiquo con cui svolge attività concertistica in tutto il mondo. È direttore principale dell'Accademia Barocca di S. Cecilia e dell'Orchestra Filarmonica di Torino, ed è regolarmente ospite dell'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la Orquestra de la Comunitat Valenciana, il Gewandhaus di Lipsia, la Staatskapelle Halle, la Kammerakademie Potsdam, la Moscow State Chamber Orchestra e molte altre.
Incide per Naïve, Deutsche Grammophon, Sony. Ha al suo attivo più di quaranta incisioni discografiche, sempre in veste direttore e solista. Due volte nominée ai Grammy Awards, Federico Maria Sardelli è un protagonista della rinascita del teatro musicale vivaldiano dei nostri tempi: sue sono le prime rappresentazioni, incisioni ed edizioni mondiali di numerose opere inedite del Prete Rosso. Membro del comitato scientifico dell'Istituto Italiano Antonio Vivaldi presso la Fondazione Cini di Venezia (per cui ha curato saggi e volumi monografici), ha al suo attivo molte pubblicazioni edite da Bärenreiter, Ricordi, SPES. Dal 2007 è il responsabile del Vivaldi Werkverzeichnis (RV).
La Regione Toscana lo ha insignito, «per l'eclettismo artistico e lo spessore culturale evidenti», della sua più alta onorificenza, il Gonfalone d'Argento. Nel 2015 il suo romanzo L'affare Vivaldi (Sellerio) ha vinto il Premio Comisso per la Narrativa ed è diventato un bestseller, tradotto in molte lingue. Federico Maria Sardelli è anche pittore, incisore ed autore satirico; ma questa è un'altra storia.
Info: Centro Studi Musicali Ferruccio Busoni
www.centrobusoni.org
 
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Miti e riti del Candomblé del Brasile.

logo fondazione montanelli bassi

Per il ciclo 'viaggi'
Incontro sul tema: Miti e riti del Candomblé del Brasile.

candomble2m

Sabato 13 gennaio 2018, ore 17 Palazzo della Volta, Via G. di San Giorgio 2, Fucecchio
Interverrà Francesca Bassi, Antropologa, docente presso l’UFRB (Universidade do Recôncavo da Bahia), Brasile
info@fondazionemontanelli.it www.fondazionemontanelli.it

Stazione Marconi a Coltano (Pisa), da luogo simbolo della Storia a edificio fantasma, l'appello delle Case della Memoria

Stazione Marconi a Coltano (Pisa), da luogo simbolo della Storia a edificio fantasma, l'appello delle Case della Memoria

Il presidente Rigoli e il vicepresidente Capaccioli 2 copiaUn luogo di Scienza e di Storia abbandonato al degrado e all’incuria. L'Associazione Nazionale Case della Memoria si unisce all'appello di Elettra Marconi per il recupero della Stazione Marconi di Coltano (Pisa), il luogo scelto da suo padre per costruire la prima stazione radio italiana. Un appello che la figlia del premio Nobel per la fisica ha affidato ai microfoni del Tg1, denunciando le condizioni dell’edificio situato nella campagna pisana da cui, nel 1910, è partito il primo messaggio radio che dall'Europa raggiunse l'Africa.

«Si tratta di un luogo altamente simbolico – affermano Adriano Rigoli e Marco Capaccioli, presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria –. Un luogo in cui Guglielmo Marconi ha fatto la Storia e che adesso è ridotto a un edificio fantasma. Riteniamo che sia doveroso fare il necessario per riportarlo al più presto in condizioni ottimali e rendere così fruibile a tutti un luogo di Scienza dal valore inestimabile. E magari vederlo diventare in futuro una nuova Casa della Memoria di Guglielmo Marconi».

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Incontri di Storia Toscana 2018

La Fondazione Montanelli Bassi in collaborazione con il Comune di Fucecchio presenta il nuovo ciclo degli
"Incontri di storia toscana" (XXIII edizione), sul tema:

"Vite quotidiane. Interessi, affetti, relazioni familiari nella Toscana moderna (secoli XVI-XIX)."

Ciseri Famiglia

Ecco il programma degli incontri:


Sabato 20 gennaio, ore 17 Roberto Bizzocchi Vivere da nobili e da borghesi. Affetti e interessi nelle famiglie toscane in età moderna.

Sabato 27 gennaio, ore 17 Rossano Pazzagli, Famiglia e podere: vita domestica e comportamenti familiari nel mondo mezzadrile toscano.

Sabato 3 febbraio, ore 17 Giovanni Cipriani, Vita avventurosa di Nicolò Venerosi Pesciolini dei conti di Strido, cavaliere di Santo Stefano (secoli XVI-XVII).


Gli incontri si terranno presso l'auditorium della Fondazione Montanelli Bassi, Palazzo Della Volta, via G.di San Giorgio 2, Fucecchio. Per informazioni: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it. www.fondazionemontanelli.it

Nuovi orari di apertura della Casa Museo degli Oddi Marini Clarelli (Perugia)

Nuovi orari di apertura della Casa Museo degli Oddi Marini Clarelli (Perugia)

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Lucca | La Fondazione Giacomo Puccini e la Delegazione FAI Lucca e Massa Carrara celebrano insieme il 159° compleanno di Giacomo Puccini

Lucca | La Fondazione Giacomo Puccini e la Delegazione FAI Lucca e Massa Carrara celebrano insieme il 159° compleanno di Giacomo Puccini

IMG 20171222 WA0007La Fondazione Giacomo Puccini ha celebrato il compleanno del Maestro facendogli un regalo: grazie alle donazioni dei soci e di tutti coloro che hanno visitato la Villa di Viareggio, il FAI ha a sua volta donato all'Archivio della Casa Natale di Giacomo Puccini quattro figurini e una tavola di attrezzeria realizzati da Umberto Brunelleschi per i costumi e gli oggetti per la messa in scena di Turandot. Faranno da corredo allo splendido abito della Regina dal cuore di ghiaccio in mostra al Museo.
In una semplice, ma sentita cerimonia la delegazione FAI di Lucca e Massa Carrara ha donato il figurino n° 20 “Fanciulle del corteo”; il figurino n° 28 “Fantasmi”; il figurino n° 34 “Persiane”; il figurino n° 37 “Schiava coreana” e la tavola di attrezzeria 1 “Stendardo della tigre”. I figurini fanno parte della serie di 42 pezzi che Casa Ricordi pubblicò in tiratura limitatissima nel 1926. Si tratta di una donazione che arricchisce ulteriormente la dotazione archivistica della Fondazione, utile centro di documentazione per studiosi del Maestro e del melodramma.
Umberto Brunelleschi, (Montemurlo, Firenze, 21 giugno 1879 – Parigi, 16 febbraio 1949), pittore, disegnatore pubblicitario, scenografo e costumista, introdotto negli ambienti artistici parigini, amico e collaboratore dei maggiori artisti francesi attivi tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, venne contattato da Giacomo Puccini, che nella fase in cui stava ultimando l’opera, già pensava all’allestimento della sua Turandot. In una lettera del 26 febbraio 1924 Giacomo Puccini gli scrive: “Caro Brunelleschi, Turandot è quasi a fine. Penso a lei per i figurini. Potrà e vorrà farmeli? Io spero di sì. Ci terrei molto ad avere la sua arte accoppiata alla mia. Per le scene ho pensato a Galileo Chini, che credo farà belle cose e originali. L’opera è forte e in alcune parti grottesca. Non ha carattere settecentesco gozziano. Deve essere una China remota e antichissima. Spero che la sua arte si sposerà bene con l’arte di Chini. Quando ha occasione di venire in Italia? Perché è necessario che noi tre ci si veda. L’editore Ricordi ha approvato la scelta dei miei collaboratori. Aspetto da lei un rigo di risposta e di consentimento….”. I figurini non vennero però realizzati per la prima esecuzione di Turandot (Milano, Teatro alla Scala, 25 aprile 1926) – per la quale si preferirono quelli di Caramba (costumista della Scala) - ma per quella di Roma (Teatro Costanzi, 29 aprile 1926) e poi impiegati per quella di New York al Metropolitan Opera House il 16 novembre 1926).
La Fondazione Giacomo Puccini ringrazia il FAI per la donazione e per la costante e reciproca collaborazione-

COME CREARE UN VIAGGIO NEL MITO E NELLA MODA DELLA “BELLE EPOQUE”

COME CREARE UN VIAGGIO NEL MITO E NELLA MODA DELLA "BELLE EPOQUE"
Di Filippo Moncada

“Belle Epoque: mito e moda della gioia di vivere”. Un titolo che già preannuncia il percorso emozionale di una mostra suggestiva che si snoderà nei prestigiosi ambienti del castello di Donnafugata (RG) uno dei Musei inseriti nel circuito nazionale delle case della memoria.
Il museologo, Giuseppe Nuccio Iacono, curatore della mostra, offre ai visitatori un’altra esperienza espositiva di successo (come le precedenti), grazie anche, come lui stesso desidera specificare, al contributo della sua equipe che man mano ha formato nel settore e che ha scelto per la passione e competenza particolare di ciascuno: Giuseppe Cosentini, Simona Occhipinti, Antonio Sortino Trono e Giancarlo Tribuni Silvestri.
Come afferma il curatore: “organizzare una mostra sul costume richiede uno studio attento sulle caratteristiche stilistico-sartoriali di ciascun pezzo. Non solo, bisogna anche far parlare le opere esposte. L’allestimento deve essere il mezzo per ascoltare le storie di ogni abito. Hanno tanto da raccontare o da sussurrare”.
Questa è la forza che segna ogni particolare di un progetto dove ogni composizione e posizione non è a caso.
“Inoltre, continua Giuseppe Nuccio iacono, ogni pezzo esposto emana una forza armonica che può raggiungere una intensità enorme. E quando scopro che lo spazio o l’ambiente che contiene gli abiti ha anch’esso una voce tenuta in silenzio da troppo tempo cerco di sprigionarla. Così, accade qualcosa di straordinario: sfuma ogni limite fisico tra spazio espositivo (contenitore) e oggetto esposto (contenuto) e si viene a generare un maggior coinvolgimento spazio temporale del visitatore”. 
Ed è proprio per questo che, come è accaduto in altri suoi allestimenti (“Les marchands” al Musèe Gadagne a Lione o per la “Biblioteca svelata” a Donnafugata), il curatore sente la necessità di dilatare e inglobare spazi architettonici significativi legati al tema conduttore e negati al pubblico da troppo tempo.
Quest’anno sarà aperta una stanza da letto del primo ‘900, del quartiere di Ignazia Arezzo Crescimanno duchessa di Albaforita. Non è un caso limitato allo stile del tempo che sfiora i mobili della camera perché la Duchessa Ignazia D’albafiorita fu un indiscusso protagonista del mondo festoso e spensierato della “Belle Epoque di Donnafugata”.
Persino le cronache del tempo citavano la “belle vie” del Castello. Per far un esempio Giuseppe Nuccio Iacono ci mostra un articolo del settembre 1901:
“Là, è una continua festa …, un modo sempre nuovo di esilerare lo spirito. Il tempo trascorre rapidissimo, essendo mille i modi per poterlo occupare piacevolmente. Or si giuoca, or si chiacchiera ed or si passeggia per quella splendida terrazza o pei viali ameni e fioriti … Di sera poi nel Castello si fa della musica e del canto, dei giuochi di società graziosissimi, balli dilettevoli. Vi è perfino un elegante e simpatico teatrino, ove sappiamo essersi recitate quest’anno, esilerantissime commedie … e a queste graziose commedie non disdegnavano di prendere parte (così come si fa nelle grandi città) le distinte, gentili virtuose signore”.

Tra i vestiti che segnarono la Belle Époque, il percorso di visita sarà scandito da alcuni abiti importantissimi sia perché appartennero a personaggi illustri sia, perché ciascuno ha un segreto da raccontare. Tra questi il ricchissimo abito da Grande Soirée di Donna FRANCA FLORIO; l’abito di WILLY FERRERO, l’Enfant prodige che sconvolse il mondo intero e che, già all’età di 6 anni, veniva chiamato alla corte di Zar, Imperatori, Re e Papi per dirigere orchestre (benché non sapesse ancora leggere gli spartiti). Presente all’appello anche l’abito del grande maestro compositore PIETRO FLORIDIA, genio modicano. E una carrellata di storia, arte, moda, politica ed economia sulla Belle Époque è concentrata nel piccolo spazio Video. La mostra sarà aperta fino al 31 marzo 2018… anche se non mancheranno visitatori, curiosi, esperti del settore che chiederanno una proroga
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Sei nuove adesioni e l’ingresso di una nuova Regione: le Case della Memoria ampliano la loro rete e approdano anche in Puglia

Sei nuove adesioni e l’ingresso di una nuova Regione: le Case della Memoria ampliano la loro rete e approdano anche in Puglia

L’adesione di sei nuove “case” e l’ingresso di una nuova Regione, la Puglia. Bilancio di fine anno più che positivo per l’Associazione Nazionale Case della Memoria che durante il Consiglio Direttivo del 14 dicembre ha ratificato l’adesione alla propria rete di cinque nuove case–museo di grandi personaggi. Si tratta della Casa Marino Moretti a Cesenatico (FC), della Casa Augusto e Anna Maria Radicati a Saluzzo (CN), la terza del Comune cuneese dopo Casa Silvio Pellico e Casa Cavassa, e della Casa-Studio del pittore Carlo Mattioli a Parma. E poi la Casa del musicista Mauro Giuliani a Bisceglie (BT), la prima casa museo pugliese che entra a far parte dell’Associazione. Dalla Sicilia, l’adesione di Villa Piccolo di Calanovella a Capo d'Orlando (ME). A queste si aggiunge la Casa Natale di Giosuè Carducci a Valdicastello, nel Comune di Pietrasanta (LU), il cui ingresso è stato approvato a marzo. 

Casa Moretti è sede di un importante centro di studi sulla letteratura del Novecento. Col testamento del 1978, Marino Moretti(1885-1979) lasciò alla Biblioteca Comunale di Cesenatico i suoi libri e le carte autografe. La sorella Ines, proseguendone idealmente le volontà, donò al Comune di Cesenatico nel 1980 la casa natale che si trova sulla riva del porto canale di Cesenatico al fine di conservare la biblioteca e l'archivio dello scrittore nel suo luogo originario, e per garantire "lo studio, l'istruzione, l'educazione". Casa Moretti, i cui arredi sono stati scrupolosamente conservati, è una "casa-museo" che accoglie i visitatori interessati alla conoscenza della figura umana e letteraria di Marino Moretti. L'interno, nell'assetto originario voluto dal padrone di casa, conserva con gli arredi e la suppellettile, la biblioteca e l'archivio dello scrittore. L’istituto promuove inoltre ttività culturali e di ricerca, oltre che di conservazione, tutela e valorizzazione del proprio patrimonio. 

La Villa Belvedere di Saluzzo, conosciuta anche come Villa Radicati perché Casa della Memoria della famiglia Radicati di Marmorito, si trova in posizione panoramica lungo l’antica strada collinare della Manta. Di origini trecentesche, passò alla famiglia Radicati di Marmorito, originaria del territorio astigiano, nella seconda metà del 1600. Fu di loro proprietà fino al 1977 quando, con lascito testamentario, fu destinata alla Città di Saluzzo con tutto ciò che in essa vi era contenuto: mobili, suppellettili da tavola, stampe, incisioni, tessuti a ricamo bandera, dipinti, fotografie, documenti personali, i 1.000 volumi dalla biblioteca oltre alle decorazioni pittoriche del Salone d’onore riportate alla luce tra il 2002 ed il 2007. Nel 2007, tramite la gestione a cura dell’associazione Marcovaldo, si è provveduto a ricreare l’allestimento della sala da pranzo e della biblioteca. Oggi la villa ed il parco attinente sono gestiti dall’associazione Arte, Terra e Cielo che ha predisposto un ricco programma di iniziative di valorizzazione.

Lo Studio Museo Carlo Mattioli (1911-1994) si trova al piano terreno del secentesco Palazzo Smeraldi nel cuore di Parma. Qui tutto è rimasto com’era quel 12 luglio 1994 quando Carlo Mattioli, nato a Modena nel 1911, lasciava per sempre la sua Parma: i tubetti aperti, gli olii appena stemperati, la giacca di lino bianca intrisa di mille colori appoggiata accanto al cavalletto, la sigaretta ridotta a mozzicone e i fogli appena abbozzati. L’Archivio Carlo Mattioli che dalla scomparsa del Maestro ne cura e promuove l’opera con numerose mostre e pubblicazioni, ha voluto conservare tutto com’era e dov’era, nel rispetto di un grande protagonista dell’arte europea del Novecento. Da queste stanze sono passati grandi intellettuali del secolo scorso: scrittori, poeti, registi, fotografi, giornalisti, storici e critici dell’arte, attratti dal carisma del solitario artista. La forte personalità di Mattioli, la sua storia, i suoi vasti interessi culturali, le sue passioni affiorano immergendosi nei luoghi che lo hanno visto creare e che oggi tornano a vivere. La Casa Studio è custodita dalla nipote dell’artista, Anna Zaniboni profondamente legata al nonno tanto da essere rappresentata già da bambina in varie sue opere.

A Bisceglie (BT), si trova la Casa Museo del musicista Mauro Giuliani (1781-1829) che nella sua straordinaria carriera ha avuto il merito di elevare la chitarra a strumento da concerto insieme all'orchestra. Nel suo itinerario artistico, tra Vienna, Trieste, Roma, Napoli, è entrato in contatto o ha collaborato con Maestri come Beethoven, Moscheles, Lizst, Paganini, Rossini. Ma tutto è partito dalla Puglia e oggi un suo discendente, Nicola Giuliani, che conserva ancora il suo archivio, si è fatto ricercatore dei documenti della sua biografia in tutta Europa su cui ha scritto vari volumi, riparando all’oblio che ha colpito questa importante figura di musicista dopo la sua morte. L'Associazione storico musicale Mauro Giuliani ha lo scopo di diffondere ad ogni livello la cultura musicale e promuovere l'impiego di strumenti musicali a plettro (liuto, chitarra, lira) adoperati dal compositore Mauro Giuliani nelle sue opere e l'esecuzione musicale di brani appartenenti al suo repertorio. 

Nella Villa Piccolo di Calanovella a Capo d'Orlando, costruita nei primi del Novecento, fu la residenza di Teresa Mastrogiovanni Tasca Filangeri di Cutò, che vi si trasferì da Palermo insieme ai figli: il poeta Lucio Piccolo(1901-1969), il pittore e fotografo Casimiro Piccolo(1894-1970) e Agata Giovanna Piccolo (1891-1974), appassionata di botanica. Il Museo, gestito dalla Fondazione Famiglia Piccolo di Calanovella, è stato inaugurato nel 1978. Al suo interno sono custoditi parte dei beni che appartennero alla Famiglia: oggetti d'arte, dipinti, ceramiche, armi antiche, libri, stampe, documenti e oltre ad alcune lettere autografe del cugino dei Piccolo, Giuseppe Tomasi di Lampedusa (1896-1957). L’autore del Gattopardo soggiornava abitualmente nella villa nei periodi estivi e vi compose numerose pagine del suo romanzo. Dalla sua camera ancora oggi si vede l'isola di Salina che è il titolo nobiliare di don Fabrizio, protagonista della sua opera più famosa. 



Lucca | Buon Compleanno Maestro

Lucca | Buon Compleanno Maestro
Venerdì 22 dicembre, ore 12, Puccini Museum
Siete invitati nel giorno del compleanno del Maestro Giacomo Puccini venerdì 22 dicembre alle ore 12:00 presso il Puccini Museum - Casa Natale di Giacomo Puccini per la cerimonia di presentazione e consegna di alcuni bozzetti dei costumi realizzati per la prima di Turandot acquistati dal FAI, con le offerte raccolte durante l'ultima apertura delle Villa Puccini di Viareggio, e donati alla Fondazione Giacomo Puccini.

invito 22 dic 2017


Il Natale visto dal caricaturista spagnolo Néstor Dámaso del Pino

Il Natale visto dal caricaturista spagnolo Néstor Dámaso del PinoScreenshot 2017 12 07 12 01 54 1
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