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Insieme per valorizzare lo studio Herling

Insieme per valorizzare lo studio Herling
L’appello dell’Associazione Nazionale Case della Memoria

I vertici dell’associazione: “Siamo disponibili a incontrare i responsabili e, se ritenuto utile, a dare la nostra collaborazione

Firenze, 12 ottobre 2016 - «Uno sforzo comune per valorizzare la casa-studio di Gustaw Herling a Napoli». Anche l’Associazione Nazionale Case della Memoria, con il suo presidente Adriano Rigoli e il vicepresidente Marco Capaccioli, si unisce all’appello di numerosi intellettuali per salvaguardare la sorte degli spazi che furono abitati dal grande scrittore polacco e impedire che siano stravolti o destinati ad altri fini. Gli spazi sono quelli di a villa Ruffo, a Napoli, dove Herling, autore di “Un mondo a parte” che raccoglie le memorie dei due anni di internamento in un gulag, ha vissuto per 45: «è lì – si legge nell’appello - che la moglie Lidia Croce ha continuato a custodire libri, carte e documenti, con la promessa che almeno quella parte dell’appartamento relativa allo studio di Herling rimanesse tale, per divenire archivio del lavoro svolto a Napoli e da qui verso il mondo intero; ma anche per ricordare “a futura memoria” la lotta per la libertà che aveva combattuto per tutta la vita». «Come rappresentanti di un’associazione che si propone di mette in rete e valorizzare le abitazioni in cui hanno vissuto importanti personaggi della cultura italiana e non solo – commenta il presidente Rigoli – è naturale per noi condividere questo appello, convinti che la Memoria debba essere custodita e tutelata. Si tratta, come per molte delle case museo facenti parte della nostra associazione, di un luogo simbolico che merita rispetto e attenzione». «Come associazione – continua il vicepresidente Marco Capaccioli - siamo disponibili a incontrare i responsabili e, se ritenuto utile, a dare la nostra collaborazione per la valorizzazione di questo patrimonio che è alla base della cultura e dell’identità italiana, anche in base alla nostra esperienza di rete museale nazionale».
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