In occasione delle celebrazioni per il Giorno della Memoria, sabato 1 febbraio 2025 alle ore 16 presso la Sala Grande "Storie nella Storia", un viaggio nella Romagna, dal 1935 al 1945, attraverso i romanzi di Paolo Casadio, le musiche d'epoca della fisarmonica di Ivan Corbari e la lettura del monologo "Autunno" da parte di Gianni Parmiani. Conduce Lisa Emiliani. L'evento è aperto a tutta la cittadinanza.
Durante l'esposizione "F for FAKE" al Museo della Rocca, sabato 8 febbraio 2025 alle ore 16 presso la Sala Grande "Storie scritte e non più scritte", conversazione con immagini tra Enrico Maria Davoli, docente di Storia dell'Arte Contemporanea e di Storia del Design dell'Accademia Belle Arti di Bologna, e gli artisti Andrea Gualandri e Matteo Nannini. L'evento è aperto a tutta la cittadinanza.
Domenica 16 febbraio 2025 alle ore 15 torna l'atteso appuntamento con "Bimbi al Museo - Il castello arlecchino". Un laboratorio divertente e creativo, dove i piccoli esploratori potranno imparare, giocare e mettere alla prova la loro fantasia, ispirandosi ai colori e ai personaggi di un castello davvero speciale. Un'esperienza indimenticabile tra arte, creatività e tanto divertimento.
Sabato 22 febbraio 2025 alle ore 16 presso la Torre Maggiore inaugurazione di "Lacrime di pietra", mostra collettiva di pittura figurativa all'ombra della Certosa di Bologna a cura di Erica Calardo. Tra fauni e leoni, personificazioni, allegorie, melograni e fiori, i trenta artisti coinvolti nel progetto espositivo vi condurranno in un percorso simbolico, ctonio, evocativo, che trasla nel contemporaneo il patrimonio artistico della città. Lacrime di Pietra è una riflessione visiva sull'Arte nella sua veste consolatrice, elegiaca e a tratti catartica. Ogni artista si è confrontato con un'opera scultorea, cercando di coglierne l'essenza, dialogando idealmente con l'autore e la sua storia, con l'obiettivo di farne una sintesi personale nel pieno rispetto dell'originale. Pochi colori, forti contrasti. Le luci stagliate, materiche, impastate, corpose, fredde nei mezzi toni di passaggio, creano un contrappunto alle zone d'ombra morbide, calde, vellutate, scure e avvolgenti. La Vita e l'Oblio, la Luce e le Tenebre. Le figure sembrano emergere dal buio, urlando la necessità che le si ricordi.