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Badia di Vaiano: si celebra San Giovanni Gualberto

Badia di Vaiano: si celebra San Giovanni Gualberto

A Vaiano si celebra San Giovanni Gualberto, patrono dei Forestali e di tutti coloro che si occupano della gestione e della salvaguardia del patrimonio boschivo. L’appuntamento è per domenica 9 luglio con la Messa mattutina (ore 10.30) alla Badia di Vaiano per ricordare appunto la festa di San Giovanni Gualberto, fondatore dei monaci vallombrosani che hanno operato a Vaiano per circa otto secoli. In questo lungo tempo si sono occupati non solo della crescita spirituale della popolazione ma anche di quella sociale ed economica mettendo a coltura nuove terre, come a Vaiano, oppure curando un bosco capace di rappresentare anche una fonte di reddito, come a Vallombrosa. Per questo San Giovanni Gualberto è il patrono dei Forestali e di tutti coloro che si occupano della gestione e della salvaguardia del patrimonio boschivo. Così, dal 2008, la ricorrenza di San Giovanni Gualberto è festeggiata in collaborazione con l'Ordine dei dottori agronomi e forestali di Prato il cui presidente è Luca Mori. A Vaiano inoltre, quest'anno si ricorda il 25° anniversario della fondazione del Museo della Badia, Casa della Memoria dello scrittore e abate Agnolo Firenzuola. La ricorrenza è stata celebrata a maggio alla presenza dell'abate di Vallombrosa. «La festa di San Giovanni Gualberto - spiega Adriano Rigoli, presidente dell’Associazione Nazionale Case della Memoria - si inserisce nei festeggiamenti per il 25° del Museo e nell'opera di recupero della memoria dell'antico monastero. All'epoca dei monaci la festa del fondatore di Vallombrosa era solennizzata ogni anno: il recupero di questa festa si configura come un recupero della memoria, non basta valorizzare e restaurare l'edificio e i reperti che sono custoditi nel museo, occorre anche recuperare la memoria storica di quello che essi rappresentano. In questa quadro la collaborazione con l'Ordine dei dottori agronomi e forestali di Prato è strategica perché in questo modo si uniscono le forze e si valorizza una figura che ha grande importanza storica nella bonifica boschiva».  


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